È stata attivata il 15 giugno 2008 la stazione ferroviaria di Germaneto, a Catanzaro. A poche centinaia di metri dalla cittadella regionale, dall’Università Magna Graecia, dal policlinico Mater Domini ma anche da tanti insediamenti produttivi che insistono nella stessa area. E quella che avrebbe dovuto migliorare la mobilità nel capoluogo di regione, in realtà somiglia molto di più a una stazione fantasma con una biglietteria invasa dagli insetti, bagni inaccessibili, muri segnati da crepe e umidità, senza ombra di personale e quasi completamente scollegata con il centro della città. Si tratta di un impianto ferroviario nato per sostituire il vecchio tracciato passante per la stazione di Catanzaro Sala, ormai dismessa e abbandonata a se stessa dal lontano 2008.

 

«Rispetto al vecchio percorso, questa variante ferroviaria è più corta di un chilometro e mezzo. Va dalla stazione di Catanzaro lido fino a Settingiano. È costata 199 milioni di euro e ovviamente, passando nel nulla, non è mai servita a nessuno» spiega Roberto Galati, presidente dell’associazione Ferrovie in Calabria. Eppure i treni da questa stazione passano con ben 11 coppie di regionali al giorno ma quasi sempre senza passeggeri a bordo. «Da qui passano tutti i treni e si fermano tutti i treni – conferma il personale delle Ferrovie dello Stato - però il viaggiatore non è abituato a prendere il treno da questa stazione perché poi rimane in un deserto non essendo collegata con l’università, con la città».

Quale futuro per la stazione di Germaneto?

Ma cosa si trova davanti chi arriva alla stazione di Germaneto? Erbacce, degrado, mini discariche abusive e una pensilina distrutta, chiaro segnale di una integrazione tra il servizio ferroviario e quello su gomma quasi totalmente assente. «Doveva essere l’azienda di trasporto municipalizzata a istituire delle navette su gomma in coincidenza con i treni ma – sottolinea Galati - questo non è mai stato fatto purtroppo». Una situazione destinata a cambiare, si spera, solo tra un paio d’anni con il completamento della metropolitana di superficie. «Questa stazione verrà raggiunta da una linea ferroviaria a scartamento ridotto che sarà gestita dalle Ferrovie della Calabria e connetterà questo impianto con il centro cittadino di Catanzaro – aggiunge il presidente dell’associazione Ferrovie in Calabria -. Il pendolo inoltre prevede anche la costruzione di una fermata a ridosso della cittadella regionale e una a ridosso del policlinico universitario».

Lo snodo di Catanzaro Sala

Uno scenario desolante dunque ma ancora più deprimente è quello della stazione di Catanzaro Sala, come si diceva in disuso dal 2008 per fare spazio a quella nuova. Una grandissima perdita per i cittadini e numerose associazioni  che ancora oggi si interrogano sul suo futuro. «Pare dovesse passare a Ferrovie della Calabria per il trasferimento degli uffici aziendali nel fabbricato viaggiatori. Pare dovesse diventare un’autostazione per interscambio tra gomma e ferro. Ma al momento – asserisce Galati - di tutto questo non si sa nulla. A Catanzaro esiste anche un gruppo di venticinque associazioni che si sta battendo per il ripristino della stazione e riportare qui i treni di Ferrovie dello Stato ma considerando l’impostazione futura del sistema di trasporto pubblico locale che ci sarà a Catanzaro è qualcosa di difficilmente realizzabile. Resta il fatto lasciare questa stazione, che ha più di un secolo di storia, abbandonata in questo modo, è un delitto per la città di Catanzaro e per la Calabria intera». E proprio di fronte a quello che resta ormai della ex stazione di Catanzaro Sala sorge la stazione delle Ferrovie della Calabria che collega il quartiere lido con il centro cittadino passando per le zone periferiche della città. Uno snodo che, con il completamento della metropolitana di superfice, si spera tra un paio d’anni, dovrebbe essere riqualificato e mettere in contatto il centro di Catanzaro con la stazione di Germaneto. Sempre che il cronoprogramma, che prevede la conclusione dei lavori entro il 2020, venga rispettato.