Il ritorno in zona gialla è stato sottolineato per tutta la settimana dalla ripartenza del settore della somministrazione di bevande e alimenti in tutta la Calabria. Ieri la prima domenica di primavera in cui si è finalmente potuto pranzare all'aperto dopo oltre due mesi, ha fatto registrare un boom di presenze in agriturismi e ristoranti in montagna, lungo le coste, nelle località turistiche. Un’affluenza favorita anche dalla bella giornata di sole e dal clima mite. Condizioni ideali per riaccendere i fornelli dopo mesi di sofferenza e tristezza.

Per ora solo all'aperto

Rimangono alcune regole da osservare, sia pure meno stringenti. Quella del distanziamento costringe a ridurre la capienza. Inoltre fino al 31 maggio il consumo dei pasti è consentito soltanto all’aperto con servizio al tavolo. I clienti possono transitare all’interno del locale soltanto per fruire dei servizi igienici, pagare il conto oppure ordinare da asporto. Una pratica quest’ultima che non ha mai subito limitazioni, se non quella della chiusura entro le ore 22, ma poco richiesta dalla clientela.

Coprifuoco alle 23

Dal primo giugno si potrà consumare anche al chiuso, ma solo fino alle ore 18. Tuttavia, dopo il monitoraggio del 21 maggio il Governo potrebbe decidere di anticipare la ripresa delle attività all'interno dei locali già il 24 maggio e di spostare alle ore 23 l'inizio del coprifuoco. Gli esercenti sperano di essersi lasciati alle spalle il periodo più difficile e guardano all’arrivo dell’estate con spirito positivo: «Siamo sicuramente ottimisti. Questa prima giornata è andata bene. Eravamo chiusi da talmente tanto tempo che avevo perso il conto – dice Elisa Guzzo Bonifacio, titolare di un’azienda agrituristica ad Aiello Calabro, nel cosentino – Noi vogliamo lavorare, allo Stato non chiediamo ma di metterci in condizione di lavorare. E siamo pronti a rispettare le regole ed a farle rispettare per fare in modo che questa ripartenza possa essere finalmente definitiva». Ecco l’intervista