Nonostante l'insoddisfazione espressa dai sindacati a seguito dell'ultimo incontro, l'assessore alle Politiche del Lavoro, Giovanni Calabrese, conferma l'impegno della Regione nella vertenza che coinvolge circa quattromila tirocinanti di inclusione sociale. Una partita che si sta giocando su più tavoli, intanto la proroga dei contratti con la garanzia di una copertura finanziaria e, infine, il tentativo di svuotare il bacino divenuto economicamente insostenibile.

«È un bacino che va svuotato. Sono stati spesi fino ad oggi oltre 200 milioni di euro senza creare un posto di lavoro» ha chiarito Calabrese. La strada che la Regione intende percorrere d'intesa con il ministero per la Pubblica Amministrazione è già stata tracciata: uno scivolo pensionistico per coloro che siano prossimi a maturare i requisiti per la pensione, incentivi alle pubbliche amministrazioni (un voucher di 25mila euro una tantum) per favorire l'assunzione con contratti a tempo indeterminato negli enti locali e altre forme di agevolazioni per favorirne l'esodo.

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«Ci sono diverse misure e c'è un confronto costante con il ministro della Funzione Pubblica e il ministro del Lavoro» ha confermato l'assessore al Lavoro. «Stiamo andando in questa direzione, dobbiamo capire che è una situazione che non andava creata in Calabria. Tante persone sono state illuse, oggi stiamo cercando di trovare una soluzione definitiva con grande impegno, serietà e senza illudere nessuno».

«Ad oggi - ha poi aggiunto - abbiamo fatto approvare una norma che ci consente di poter prorogare di un altro anno questo bacino, abbiamo individuato i 30 milioni necessari per compiere questa azione».

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