La segretaria generale della Cisl Funzione Pubblica Calabria, Luciana Giordano, unitamente ai coordinatori nazionali della Cisl Fp Ministero della Cultura, Giuseppe Nolè e Valentina Di Stefano, rivolgono ancora una volta ai vertici politici e amministrativi del MIC e della Regione Calabria la richiesta di intervenire immediatamente per sbloccare le situazione che vede al palo 208 tirocinanti del MIC che hanno già superato le procedure selettive e aspettano solo di essere chiamati a dare man forte ai colleghi dei poli museali e dei parchi archeologici della Calabria, ormai esausti per l’esiguità del contingente lavorativo rimasto dopo l’emorragia di pensionamenti, senza un adeguato turn over, registrata negli ultimi anni.

Nella lettera inviata al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano e al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, i tre dirigenti della Cisl Funzione Pubblica precisano che in data 24 aprile 2023 il dipartimento della Funzione Pubblica ha approvato la graduatoria finale di idoneità dei profili di operatore amministrativo gestionale (17 unità), operatore tecnico (38 unità), operatore alla fruizione, accoglienza e vigilanza (153 unità) relativi alla procedura selettiva pubblica per il reclutamento di 1.956 unità di personale non dirigenziale a tempo determinato varie arre di inquadramento, per il ministero della Cultura, il ministero della Giustizia e il ministero dell’Istruzione.

Per quanto concerne il ministero della Cultura, ad oggi, nonostante la drammatica carenza di personale degli istituti e luoghi della cultura del MiC della Calabria, non sono state avviate le necessarie attività istruttorie per la contrattualizzazione dei vincitori. Tutto ciò è indispensabile dato che musei, parchi archeologici, soprintendenze, archivi e biblioteche scontano una carenza di personale che ne rallenta notevolmente le attività, anche in virtù della necessità di dover impiegare le notevoli risorse a disposizione, a cominciare da quelle del PNRR.

In particolare poi, il personale di accoglienza e vigilanza in servizio presso tutti i luoghi della cultura, soprattutto nei siti pertinenti il parco archeologico di Sibari e della direzione regionale musei, già numericamente inferiori di oltre il 50% rispetto all’organico previsto, sarà a breve ulteriormente ridotto da pensionamenti ormai prossimi a tal punto da non poter più garantire l’apertura nei prossimi mesi estivi.

Una situazione che vedrebbe arretrare la Calabria nell’offerta e fruibilità, proprio in piena estate, di un patrimonio di inestimabile valore, quello archeologico e culturale, che costituisce uno degli elementi irrinunciabili di attrazione turistica. Un patrimonio che, invece, deve costituire la leva strategica per il rilancio culturale, economico e sociale della Calabria.