Nessuno ha detto che sarebbe stato facile. È ancora lontano infatti, lo sgombero della tendopoli e della baraccopoli di San Ferdinando, dove sono presenti circa 900 migranti. Il prefetto reggino, Michele Di Bari, aveva invitato sindacati, associazioni di categoria, istituzioni locali, e soprattutto la Regione Calabria, con in testa l’assessorato al lavoro e alle politiche sociali guidato da Angela Robbe, a fornire entro un mese delle soluzioni riguardanti sia le nuove forme abitative sia l’inserimento in circuiti lavorativi legali dei numerosi braccianti della Piana di Gioia Tauro.

Dopo le visite del presidente della Camera Roberto Fico, dei parlamentari del partito democrati, con in testa il presidente Matteo Orfini, e per ultimo in ordine cronologico del ministro degli interni  Matteo Salvini, la situazione però è rimasta tale e quale. La Prefettura ha bisogno  dell’aiuto concreto degli enti locali per trasferire i migranti. La Regione sul punto rassicura. Alla nostra testata l’assessore Robbe ha dichiarato che «abbiamo bisogno di creare delle condizioni di vita adeguate per i migranti ma, adeguate e di benessere anche per i cittadini residenti nei vari territori». Ed è per questo che l’assessorato sta lavorando in sinergia, oltre che con i sindaci e le Istituzioni locali anche con le altre regioni del Mezzogiorno, quali Puglia, Campania e Basilicata «che hanno avuto e hanno tutt’ora le stesse problematiche nostre- ha concluso la Robbe- e le hanno affrontate e le stanno affrontando insieme a noi».