Nelle scorse ore l'imprenditore Matteo Cassiano aveva scoperto che il regolamento comunale non prevede esenzioni nemmeno in caso di rifugiati di guerra. Ma il primo cittadino chiarisce le regole per l'accoglienza
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Stavolta il primo cittadino Antonio Praticò non entra in polemica e si limita a pubblicare un documento che arreca la data odierna e spiega la prassi di accoglienza delle strutture ricettive sul suolo comunale. Il quattro volte sindaco di Praia a Mare, giunto alla fine del mandato, ha risposto così alle polemiche suscitate dalle dichiarazioni di Matteo Cassiano. Il giovane imprenditore in una nota aveva fatto sapere che i rifugiati accolti nelle sue strutture ricettive avrebbero dovuto pagare la tassa di soggiorno, al pari dei vacanzieri, perché il regolamento comunale non prevede alcuna esenzione in caso di rifugiati di guerra. Cassiano, ad ogni modo, ha fatto anche sapere di aver pagato personalmente le somme dovute all'ente.
La lettera di Praticò
Il sindaco, nel documento pubblicato oggi, informa i titolari di strutture ricettive «che vogliono ospitare profughi ucraini e che non intendono avvalersi del circuito di accreditamento posto in essere dalla Prefettura di Cosenza», che devono comunque attenersi «alle linee guida della Regione Calabria per il soggiorno e l'assistenza sanitaria in Calabria».
Poi, segue quella che sembra una vera e propria stoccata all'imprenditore Matteo Cassiano, senza mai nominarlo: «Questo ente, già con avviso pubblicato il 25 marzo 2022, aveva invitato i titolari delle strutture ricettive a comunicare a questo ente la propria disponibilità all'accoglienza dei profughi, invito rimasto disatteso da tutte le strutture ricettive». Matteo Cassiano, così si legge dal comunicato, ha accolto i rifugiati con una iniziativa a carattere privato, in collaborazione con il sito internazionale Booking.com.
«La stessa Federalberghi - continua Praticò senza mai fare riferimento alla polemica delle scorse ore - ha previsto, a seguito di apposito accordo con la Protezione Civile, specifica procedura di accreditamento presso la Regione Calabria per le strutture ricettive interessate». Come a dire, il disguido sulla tassa di soggiorno non è dipeso dal Comune. Alla di ciò, cosa farà adesso il giovane imprenditore praiese?