Come si valorizza e si sviluppa un territorio? Se il territorio è la Calabria, la risposta è solo una: facendone conoscere le peculiarità e costruendo una comunicazione di ampio respiro. Il marketing territoriale individua i punti di forza, li mette in risalto, definisce e costruisce la brand identity, ovvero l’identità, per renderla riconoscibile a turisti e investitori. Ma anche a chi quel territorio lo abita e a volte non riesce a valutarne le potenzialità.

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Massimo Tigani Sava e Domenico Maduli

«Chi ci segue - spiega Domenico Maduli, Presidente del Gruppo Pubbliemme – viaCondotti21 – Diemmecom - sa quanto crediamo nello storytelling, nella narrazione del territorio. Ogni luogo vive di storie e tradizioni che vanno raccontate insieme alle peculiarità che lo contraddistinguono: non solo bellezze naturalistiche, architettoniche, culturali, ma anche e soprattutto ricchezze enogastronomiche. Il marketing territoriale, lo sappiamo tutti, è fondamentale come fattore di sviluppo: lo applichiamo nei campi vasti della comunicazione e dell’informazione. Dall’inizio dell’anno lo abbiamo potenziato ulteriormente con un reparto dedicato allo Sviluppo Identità Territoriale, ed in particolare all’agroalimentare e all'enogastronomia. Il reparto, che è coordinato da Massimo Tigani Sava, saggista e giornalista professionista di lungo corso ed esperienza, metterà a frutto la sua specializzazione nei temi dell’identità territoriale, permettendo alle tante realtà positive del territorio di farsi conoscere ed apprezzare dentro e fuori i confini regionali. Si tratta non solo di quella che chiamiamo comunicazione esterna, di promozione, ma anche di comunicazione interna: a volte abbiamo bisogno di farci raccontare le nostre ricchezze naturalistiche, culturali, enogastronomiche, per comprenderne appieno le potenzialità e per imparare a valorizzarle e rispettarle».

Lo sviluppo territoriale parte dall'informazione sul territorio

Quella dello sviluppo territoriale è una ulteriore tappa del percorso in atto all’interno del Network LaC che da qualche anno lavora alla produzione di format televisivi che raccontano territori, prodotti, realtà, strutture ricettive della nostra regione. Contenuti fortemente richiesti dal pubblico che ci segue anche oltreoceano (Usa, Canada ed Australia) al quale sarà dedicato il nuovo canale digitale LaC International per raccontare l’identità italiana, del Mezzogiorno in particolare.

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Il made in Italy è il valore aggiunto richiesto non solo dagli italiani all’estero, primo target cui si rivolgerà LaC International, ma anche da chi vuole conoscere in profondità il nostro Belpaese. E sappiamo che il nostro Sud è ricchissimo di territori e prodotti da scoprire. Raccontare nel modo migliore la nostra ricchezza è il miglior modo per sviluppare il nostro territorio, sottolinea l’Editore Domenico Maduli.

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«Sono i ponti fatti di relazioni sane che stiamo costruendo tra la nostra regione, il Sud Italia e l’oltreoceano, verso ovest e verso est» sottolinea l’Editore, che continua: «Il tema dell’identità territoriale è tanto importante quanto delicato, e deve essere sviluppato in tutti i reparti del gruppo di lavoro. Da una parte sarà ulteriormente potenziato il lavoro della redazione e della postproduzione, il nostro fiore all’occhiello; dall’altra sono certo che la nuova ed importante collaborazione con Massimo Tigani Sava ci permetterà di ottimizzare il lavoro in corso. Che è quello di agevolatori e di narratori, di collanti tra imprese, associazioni di categoria, istituzioni, mercati. Abbiamo sempre creduto che la nostra forza sia creare reti e unire le realtà positive: quella in corso è una nuova scommessa ed una nuova sfida, che siamo convinti ci darà grandi soddisfazioni. Abbiamo molte filiere di qualità su cui puntare: dell’agroalimentare, dell’enogastronomia, dell’artigianato, del turismo. Sono tanti i nuovi percorsi da esplorare, in cui l’informazione e la comunicazione possono diventare i giusti strumenti di sviluppo economico e sociale del territorio e siamo consapevoli di farlo in un periodo storico dove la sana e corretta informazione è più debole che mai».