Estendere il beneficio fiscale del superbonus 110% anche ai soggetti gestori di impianti termali. Parte dalla Calabria, una proposta di emendamento. L’auspicio è che l’iniziativa, destinata a migliorare la fruizione di tutte le strutture presenti sul territorio nazionale, possa essere condivisa anche dagli altri parlamentari calabresi.

Ad esprimere soddisfazione per l'iniziativa parlamentare promossa dalla Rete delle terme storiche e fatta propria dal senatore Giuseppe Auddino è il presidente Domenico Lione, amministratore unico delle Terme di Galatro che ringrazia il senatore per la disponibilità e l’attenzione dimostrata rispetto alla proposta redatta da Alberto Romano, presidente del Cda Terme Acque Sante di Antonimina Locri nonché membro del direttivo della Rete Termale.

«In questi mesi – sottolinea Lione - il confronto tra il senatore Auddino e la Rete con la collaborazione di Federterme è stata costante e continua. L’obiettivo condiviso è quello di poter cogliere questa importante opportunità di riqualificazione delle stazioni intorno alle quali si costruisce il progetto di rilancio del turismo termale». 

In attesa di essere presentato in aula, l’emendamento si riferisce, in particolare, all'ampliamento dei soggetti che possono accedere all'incentivo del SuperBonus 110% le strutture pubbliche finora escluse. Un patrimonio che vanta circa 320 centri in funzione, il 90% dei quali accreditato al Servizio sanitario nazionale. Esso è finalizzato ad incentivare le opere di riqualificazione delle strutture termali, validi interventi di rigenerazione del territorio anche dal punto di vista urbano e sociale.

I soggetti beneficiari dell’agevolazione fiscale, infatti, sono ad oggi le organizzazioni non lucrative di utilità sociale che svolgono attività di prestazione di servizi socio-sanitari e assistenziali, in possesso di immobili rientranti nelle categorie catastali B/1 (collegi, orfanotrofi, conventi, seminari, ricoveri, ospizi caserme), B/2 (ospedali e case di cura senza fini di lucro) e D/4 (ospedali e case di cura con fini di lucro).

«Attraverso questa proposta – conclude Lione - anche gli stabilimenti termali potrebbero beneficiare di questo incentivo. Sarebbe una grande opportunità per il comparto termale. Per questo ci auguriamo che questa iniziativa con la quale l'azione della rete termale varca i confini regionali, possa essere condivisa senza indugi dall'intera deputazione calabrese».