L’amministratore delegato di una società che opera nel settore della logistica lancia l’ennesimo allarme: «Senza interventi risolutivi nel giro di 2 o 3 mesi dovremo chiudere. Ecco cosa sta accadendo» (ASCOLTA L'AUDIO)
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Per il settore della logistica non ci sono mezze misure: si resisterà finché si potrà dopodiché sarà chiusura. E questa volta il rischio non è limitato ad una impresa fallita e a posti di lavoro persi ma ad un blocco dell’approvvigionamento. Sulle ruote delle società di logistica e distribuzione camminano anche i prodotti alimentari che finiscono sugli scaffali dei supermercati: «Se si blocca il trasporto su gomma, si bloccano i rifornimenti nei supermercati e nei ristoranti» dice senza troppi giri di parole Camillo Crivaro, amministratore delegato della Calabria Distribuzione Logistica, società specializzata nella catena del freddo, distributore di alimenti in celle frigorifere da zero a quattro gradi.
L’impresa è finita in una morsa “a tenaglia”: da un lato il rincaro dei costi energetici e dall’altro l’aumento dei carburanti in una spirale che lascia solo spazio alla preoccupazione: «La visione per il futuro è catastrofica – assicura l’imprenditore -. Stante l’immobilismo del Governo centrale, finite le elezioni e l’insediamento del nuovo esecutivo potremo solo contare le aziende morte. È un problema che sta assumendo dimensioni tragiche».
Le coordinate del disastro risiedono nei numeri. «Nel primo semestre dell’anno le voci di costo in bilancio per l’energia sono aumentate del 130% rispetto al 2021 - spiega Crivaro – e non si è ancora contabilizzato il periodo dell’anno più caldo, quello estivo, in cui le celle lavorano di più per il caldo. Credo che si toccheranno punte di aumenti pari al 150, 160%».
«È una spirale - sentenzia l'amministratore delegato -. Questi costi non possono essere ribaltati sulle altre aziende che soffrono gli stessi problemi. Se chiedi un aumento del 25%, questo riverbera a catena sul consumatore finale. Ci troviamo di fronte ad una involuzione del sistema economico. Senza interventi da parte del Governo, saremo costretti a chiudere bottega entro due o tre mesi». L’effetto per il settore della logistica è duplice: ad incidere anche l’aumento del costo del carburante.
«Da gennaio del 2021 ad oggi la nafta è aumentata del 50% - prosegue Crivaro -. I nostri mezzi macinano chilometri, ogni chilometro è il 50% in più di costo. Non solo non ci sono più margini di sostenibilità per le imprese ma si sta erodendo anche il risparmio: o cambia la situazione o qui si chiude».