Ci si prepara ad avviare una vera e propria operazione di restyling dell'arredo urbano cittadino. E si spera questa volta, dopo gli innumerevoli annunci, che i catanzaresi potranno apprezzarla già al rientro dalle ferie estive. Almeno sono queste le scadenze che l'amministrazione comunale si è data per rimettere ordine nel selvaggio universo delle affissioni pubblicitarie, tema su cui Palazzo De Nobili ha già accumulato un colpevole ritardo. Dopo che il regolamento era finito a prender polvere per diversi anni nei cassetti degli uffici tecnici, l'amministrazione ha deciso l'anno scorso di tirarlo fuori e approvarlo in una seduta del Consiglio comunale. Si era a marzo del 2018 e a quella deliberazione avrebbe poi dovuto fare seguito la pubblicazione di un bando per l'affidamento della gestione e dell'installazione degli impianti pubblicitari. Una procedura che è apparsa, per la verità, più lunga del previsto e non solo per le difficoltà registrate dal Comune a censire la selvaggia proliferazione di impianti sul suolo comunale. All'esito del censimento è, infatti, emersa una situazione affatto paradossale: dei numerosi concessionari che pur versano regolarmente i tributi alle casse comunali, altrettanti o poco meno non hanno mai chiesto o ottenuto la concessione da Palazzo De Nobili collocando in maniera "spontanea" e "fai da te" i cartelloni pubblicitari.

Abusivismo

E' il caso, ad esempio, delle vele amovibili parcheggiate abusivamente in ogni angolo della città e di un buon numero di impianti pubblicitari installati "motu proprio" senza rispettare le indicazioni dell'amministrazione comunale. E' su questa larga fetta di abusivismo, pur presente in città, su cui si sta concentrando l'attenzione del settore Edilizia Privata, che dopo aver ereditato la "patata bollente", ha predisposto il bando che dovrebbe vedere la luce a settembre. Tra le principali misure previste vi è, ad esempio, la rimozione degli impianti abusivi e delle vele che occupano in maniera illegittima il suolo pubblico. Secondo una stima fornita da Palazzo De Nobili, la quasi metà degli impianti sarà sottoposta a questo giro di vite. Si calcola, infatti, che su 4.536 metri quadrati occupati dalla cartellonistica (i famosi 3X6 sono i più diffusi), la metà sia stata installata in maniera abusiva, al di fuori, insomma, delle zone individuate e destinate alle attività di affissione e pubblicità. La ragione è una e pure semplice: il Comune non disponeva ancora di un regolamento e neppure di un piano di zonizzazione, circostanza che ha creato il terreno di coltura per la nascita e la successiva proliferazione dell'abusivismo.

Piano di riordino

Il piano di riordino prevede, appunto, l'individuazione di aree al cui solo interno sarà lecito installare impianti pubblicitari. Quelli posizionati al di fuori di tale perimetro saranno rimossi e reinstallati: quasi la metà. Parallelamente si procederà a individuare uno o più concessionari a cui affidare la gestione del servizio di affisione e l'installazione degli impianti per un'estensione pari a 5mila metri quadrati sull'intero territorio comunale. La città sarà così suddivisa in due o tre lotti di estensione anche variabile da affidare a uno o più concessionari. In un tale quadro saranno anche definite le tariffe da commisurare alla centralità e quindi alla relativa remuneratività delle zone. Nelle zone speciali, ad esempio, le imposte lieviteranno fino al 100% in più rispetto ad altre zone perchè considerate maggiormente trafficate. A titolo d'esempio, rientrano fra queste via Indipendenza, viale De Filippis, viale Isonzo, viale Crotone ma anche nel quartiere di Sant'Elia e Gagliano.

 

l.c.