Lo scontro tra i sindaci sulla tracciatura dell’ultimo tratto della Sila Mare è tornato a infiammare il dibattito. Mentre il ministro Salvini pondera le decisioni da prendere dopo il sopralluogo degli alti dirigenti di Anas per ripristinare il viadotto colpito dal cedimento della campata, il focus si sposta sul lotto a valle e sulle divergenze tra i sindaci di Crosia e Cropalati. Da un lato, il sindaco di Crosia, Antonio Russo, è determinato a far convergere la strada nel territorio di Mirto. Dall'altro lato, il sindaco di Cropalati, Luigi Lettieri, punta sulla sponda opposta con uno sbocco a contrada Foresta.

Questa disputa è in corso da anni, con incontri politici e tecnici ripetuti nel tentativo di trovare una soluzione che soddisfi tutte le parti coinvolte. Tuttavia, la situazione economica attuale e la necessità di una spending review mettono in dubbio la fattibilità di entrambe le proposte. Il sindaco Lettieri manifesta preoccupazione riguardo a questa situazione, sottolineando gli sforzi fatti negli ultimi anni per trovare una soluzione adeguata.

 Nonostante i numerosi incontri e le conferenze dei servizi, l'ente responsabile delle infrastrutture stradali, Anas, non ha ancora fornito dettagli chiari sui progetti in corso. «Ci sono voci di corridoio secondo cui, afferma il sindaco Lettieri, si vorrebbe ripristinare il tratto finale della strada, facendola confluire direttamente nel centro abitato di Crosia a partire dal chilometro 531. Questa proposta ha suscitato numerose critiche, poiché fino ad ora si era sempre parlato di una strada ad alto scorrimento veloce. L'idea di farla terminare nel centro abitato di Crosia sembra in contrasto con questo obiettivo. È necessario che si svolgano tavoli istituzionali in cui ognuno possa esporre le proprie considerazioni e argomentazioni.

È fondamentale trovare una soluzione che tenga conto degli interessi di tutte le parti coinvolte e che sia coerente con gli obiettivi iniziali di una strada ad alto scorrimento veloce». L'attesa delle decisioni del ministro Salvini è tesa e le incertezze attuali non fanno altro che alimentare le tensioni tra i sindaci. È giunto il momento di affrontare questa questione con determinazione e anteporre gli interessi a favore di una soluzione razionale e concreta.