Una strada lunga 30 anni. Tra intoppi burocratici di varia natura e, più di recente, anche intimidazioni criminali ai danni della ditta che ha in appalto i lavori. Tanto è il tempo trascorso dall’avvio dei cantieri per la realizzazione della “Longobucco-Mare”, la strada che, dopo tre decenni, ancora non c’è. Il tema sarà al centro della prima puntata di Talking, nuovo format LaC Tv, in onda questa sera sul canale 19 del digitale terrestre a partire dalle ore 21.30.

La strada Mirto Crosia-Longobucco

Il sogno di collegare in maniera più rapida e sicura la statale 106 alle aree montane interne affonda le sue radici negli anni ’80, quando si inizia ad accarezzare l’idea di una alternativa alla Ss 177.

Prende così forma il progetto della strada “Mirto Crosia-Longobucco” che Regione Calabria e Anas riescono a far inserire nella rete stradale di interesse nazionale. È un progetto ambizioso, con investimenti importanti, per un totale di cinque lotti e una spesa complessiva attualmente stimata di circa 80 milioni di euro. Negli anni ’90, iniziano i lavori del primo lotto a valle dell’abitato di Longobucco, man mano si procede con il secondo e il terzo lotto nonché con il primo stralcio del quarto lotto fino al Ponte sul Trionto, in località Destro di Longobucco.

Il tratto Longobucco-Camigliatello

Attualmente sono in corso i lavori del II stralcio del IV lotto, finanziati con le risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2007/2013, per circa 20 milioni di euro con l’obiettivo di collegare il tratto già ultimato alla strada statale 177 in corrispondenza del ponte sul Trionto nel comune di Cropalati.

Lo scontro tra sindaci

Una volta terminato questo stralcio, resterà il V lotto, quello finale, che completerà l’intera opera fino alla Strada statale 106, in corrispondenza della frazione Mirto nel Comune di Crosia, che garantirà tempi di percorrenza stimati in 20 minuti contro i circa 50 attuali. Ed è proprio su quest’ultimo tracciato che è polemica tra i sindaci del territorio, in particolare tra Luigi Lettieri (Cropalati) e Antonio Russo (Crosia). Il primo contesta lo sbocco dell’arteria a Crosia e propone contrada Foresta, fuori dal centro urbano. Mentre Russo, opponendosi a questa soluzione tra l’altro onerosa, è a favore del progetto originario redatto da Anas. In ultima analisi, ancora più importante sarà riprendere il vecchio progetto dell’ulteriore collegamento tra Longobucco e Camigliatello silano. Ciò consentirebbe di raggiungere dalla costa jonica l’Altopiano silano in poco meno di 50 minuti.