L’impresa licenzia 10 lavoratori su 13. Ha in appalto il quarto e ultimo lotto della Longobucco mare, arteria che collega le aree pedemontane della Sila Greca con la costa jonica del cosentino.

Quattro lotti, tre dei quali terminati, 30 anni di storia alle spalle, con un appalto che fu gestito nella parte iniziale dall’allora comunità montana Sila Greca poi soppressa. Tante le problematiche che ne hanno impedito una realizzazione contenuta nei tempi: autorizzazioni, impatto paesaggistico, burocrazia e anche la mano della malavita organizzata. Ora siamo a buon punto e quella che sembrava essere una utopia potrà tradursi in realtà. Un investimento di circa 20 milioni di euro. La Regione tarda, secondo quanto emerge, nei pagamenti, e l’impresa è stata costretta a sospendere larga parte delle maestranze in dotazione. E ora si va avanti con soli tre lavoratori all’attivo.

Il sindaco di Longobucco Giovanni Pirillo scende a fianco dei lavoratori e si dice ottimista circa l’evoluzione della vertenza in atto. Da qui a un anno l’ultimo tratto potrebbe essere consegnato ma tutto dipende dalla Regione Calabria. Il primo cittadino silano ha già scritto al presidente della giunta facente funzioni Nino Spirlì e al prefetto di Cosenza al fine di sollecitare la riattivazione dei flussi di pagamento.  

Il IV lotto venne finanziato nel 2011 dalla Regione Calabria per la realizzazione di 6 chilometri che collega il ponte sul Trionto al ponte di Caloveto, nel Comune di Cropalati. È un progetto che deve vedere tutti i sindaci del territorio impegnati in prima linea per ridare vitalità alle aree interne che soffrono di un continuo spopolamento. In poco tempo i cittadini di centri importanti come Corigliano-Rossano, Cariati, Cassano, Trebisacce, potranno raggiungere le comunità dell’entroterra dalle grandi potenzialità turistiche sia sul fronte della cultura sia dell’enogastronomia.