«Oggi siamo in presenza di un accordo, rivisto e meglio esplicitato, che, eliminando in via definitiva il lavoro interinale dall'aeroporto di Lamezia, avvia un percorso di assunzioni a tempo indeterminato. Del resto, il fatto che i lavoratori interessati abbiano sottoscritto la conciliazione che richiama integralmente l'accordo siglato da Filt-Cgil e Fit-Cisl, sottolinea quanto importante sia sostenere i percorsi di stabilizzazione».
Con la firma del nuovo accordo negoziato dalle due sigle cala il sipario, per il momento, sulla vicenda degli stagionali Sacal. Lasciati a casa da settembre, sostituiti con forza lavoro attinta dalle agenzie interinali, i lavoratori si sono trovati anche in un braccio di ferro tra sigle sindacali. Da un lato Cgil e Cisl che seguivano la via del tavolo di conciliazione, dall’altro Ugl e Uil che invece rompevano il tavolo, e poi Confitesa che, non firmataria del Ccnl, guidava il sit-in dei lavoratori davanti allo scalo lametino inseguendo l'obiettivo di una stabilizzazione.

 

Poi il raggiungimento di un accordo tra Sacal, Cgil e Cisl. Un'intesa rifiutata da Ugl e Uil che abbandonavano nuovamente il tavolo, e criticata da Confitesa, che seguiva la strada dell'esposto alla Procura. Oggi la presentazione ai lavoratori di un nuovo accordo siglato solo da Cgil e Cisl e accettato dai lavoratori.
«Tante parole in questi giorni sono state spese sulla situazione riguardante i lavoratori stagionali dello scalo di Lamezia Terme. Parole - si legge in una nota a firma di Michela Avenoso, segretario generale Filt Cgil Area aasta, e Salvatore Scalzi, segretario Fit Cisl Catanzaro - che non rispondevano al vero e che non commentiamo. In questo quadro, vogliamo sottolineare che quanto previsto nell'accordo aziendale è in perfetta sintonia con il Contratto nazionale del tasporto aereo».
«Anzi – continua la nota - sin da ora le parti hanno concordato di limitare l'efficacia del presente accordo all'anno 2019, impegnandosi, contestualmente, ad incontrarsi successivamente al 31.05.2019 (data di scadenza del Contratto nazionale), e comunque entro un mese dalla sottoscrizione del nuovo Contratto nazionale, al fine di valutare le intese che scaturiranno in materia a livello nazionale».

 

«Non solo si rispetta il Contratto nazionale in vigore - incalzano le due sigle sindacali - ma, persino, si dichiara sin da ora che le parti si impegnano a rispettare anche quello che i livelli nazionali firmeranno dopo la scadenza del vigente! E questo in considerazione del fatto che il Contratto nazionale potrà prevedere aspetti normativi migliorativi di quelli attuali, ai quali sin d'ora si dichiara di volere aderire».
«Il secondo aspetto – proseguono i sindacati sottoscrittori - riguarda l'impegno assunto dalla Sacal a rispondere alle esigenze tecnico produttive future “senza alcun ricorso al lavoro interinale” che così immediatamente scompare come forma contrattuale della Società».
In tale prospettiva, «la società si impegna ad assumere con contratto a tempo indeterminato part time al 75%, a far data dal 1 marzo prossimo tre lavoratori con mansioni di operaio che verranno individuati applicando i criteri di legge».

 

«Nell'accordo - scrivono ancora Avenoso e Scalzi - si legge inoltre che a fronte di ulteriori lavoratori che andranno in pensione nell'anno 2019, la società, sulla base delle proprie esigenze tecnico produttive, attingerà al costituendo bacino e relativa graduatoria per ulteriori sostituzioni, con contratti di lavoro a tempo indeterminato part time. Inoltre, tutti i lavoratori, in attesa di una definitiva stabilizzazione, saranno assunti con contratti di lavoro stagionali previsti dal Contratto nazionale già nella “summer” 2019 (per un periodo di sei mesi estendibile a 10). L'avvenuta conciliazione dei lavoratori (30 su 32, due lavoratori risultano irreperibili ma verranno ricontattati) per l'accettazione dell'accordo evidenzia che gli “effetti sulle assunzioni stagionali andranno a scadere entro la data che sarà concordata con le organizzazioni sindacali, pena la decadenza degli effetti del presente accordo. Infine, per quanto riguarda gli impiegati si concorda di espletare entro il prossimo 19 febbraio un bando per la selezione del personale rispettando le normative vigenti, i cui criteri comunque saranno sottoposti al vaglio delle organizzazioni firmatarie dell’accordo, cominciando dal Decreto Madia».

 

«In definitiva - concludono - dopo anni di precariato, creato e mantenuto dalle precedenti gestioni della Sacal e dalla cattiva politica, oggi finalmente si inverte la rotta cominciando a riconoscere diritti fondamentali dei lavoratori ed eliminando l'odioso ricorso al lavoro interinale che in un aeroporto non deve assolutamente esistere evidenziando che il contratto principale è quello a tempo indeterminato. In questa lunga trattativa abbiamo lavorato pensando agli interessi del territorio e dei lavoratori e a chi intende per motivi certamente diversi, frapporre strumentali ed inconsistenti argomentazioni rispondiamo con i fatti e con il sostegno dei lavoratori interessati».