VIDEO | Si tratta dei finanziamenti legati ai Piani integrati di sviluppo urbano. Tra le strutture incriminate un teatro all’aperto e un complesso sportivo mai ultimato
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Se metti 15 milioni di euro di soldi pubblici nelle mani di un’amministrazione comunale calabrese si sa già che tutto può succedere, anche che quei soldi si perdano, finiscano per finanziare opere inutili, fatte male o, peggio ancora, mai realizzate. È quello che è accaduto a Rosarno, dove gran parte dei fondi legati ai Piani integrati di sviluppo urbano, i famosi Pisu, sono stati sprecati in opere pressappoco inservibili, mai portate a termine o che nessuno vuole gestire. E i cittadini se ne sono resi conto, tanto che non facciamo in tempo a tirare fuori la videocamera che c’è già chi mostra indignato i segni dello sperpero di denaro pubblico.
Il signore seduto ai giardinetti mostra inferocito una porta del nuovo cinema di Rosarno che cade a pezzi. L’amministrazione Comunale che ha gestito i Pisu era quella guidata da Elisabetta Tripodi, attuale manager della sanità, che aveva deciso di investire quei 15 milioni per 5 opere pubbliche: il rifacimento di marciapiedi e illuminazione lungo la statale 18, un teatro all’aperto, un terminal bus che nessuno pare voglia gestire. E ancora: un complesso sportivo mai portato a termine, oltre naturalmente, al famigerato cinema.
Decidiamo, quindi, di fare una capatina in Comune per parlare con il sindaco Giuseppe Idà e farci spiegare lo stato dell’arte. E il primo cittadino parte proprio dal cinema. Il primo cittadino ci mostra cosa prevedevano i progetti e subito dopo acconsente di farci vedere in che stato versa la struttura. Facendo un giro all’interno del cinema saltano all’occhio una serie di limiti strutturali dell’opera Solo per citarne alcuni: il tetto che cade a pezzi a causa delle infiltrazioni, le sale di galleria dalle quali è impossibile vedere lo schermo intero, o tutti gli arredi previsti dal contratto e non realizzati.
Due dirigenti dell’ufficio tecnico comunale, per questi e altri motivi, sono stati sanzionati: una con il licenziamento, l’altro con 6 mesi di sospensione prima della pensione. E dire che i due milioni di euro per il cinema sono poca cosa rispetto ai sei che sarebbero serviti per il mega complesso sportivo mai realizzato e per i quali sono stati spesi 800 mila euro per l’esproprio e altri 800mila su cui indaga la magistratura. Soldi che sarebbero stati versati da un dirigente comunale per l’inizio di lavori mai partiti, su un conto diverso da quello che compariva nel capitolato. Soldi pubblici sperperati e presunte responsabilità di alcuni dirigenti, il sindaco ha denunciato tutto alla magistratura penale e contabile. C’è già movimento negli uffici e nei corridoi comunali, adesso bisogna solo attendere l’esito delle indagini.
Francesco Altomonte