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“Gli ultimi dati Istat sull'economia italiana pubblicati nei giorni scorsi fotografano un quadro sociale ed economico di estrema gravità, che colloca la Calabria all'ultimo posto nella classifica delle regioni italiane". A dichiararlo è Gianni Speranza, responsabile nazionale Sel Politiche per il Mezzogiorno. Per l'ex sindaco di Lamezia Terme, a seguito degli ultimi dati Istat che mostrano la Calabria in una situazione drammatica, il reddito minimo “è una battaglia di civiltà per contrastare la povertà e dare dignità a tanti cittadini e tante famiglie". "In tre anni - spiega Speranza - il tasso di occupati è calato del 5,6%, mentre i consumi delle famiglie fanno segnare un -9,3%. Di fronte a questo scenario la politica regionale non può più rimandare! Deve dare prova di una reale volontà di cambiamento, attraverso un piano qualificato di contrasto alla povertà che introduca anche nella nostra Regione un reddito di sopravvivenza". “Sin dall'insediamento del consiglio regionale un anno fa - scrive Speranza - La Sinistra e il suo consigliere Giovanni Nucera hanno subito portato avanti l'introduzione del reddito minimo in Calabria come questione prioritaria della vita di questa nuova legislatura. Sarà compito della giunta e del consiglio trovare la forma più adeguata, tra le diverse già introdotte nelle altre regioni (reddito minimo, reddito di sopravvivenza, reddito di inclusione sociale)". In uno scenario di deflazione come quello che sta attraversando la Calabria negli ultimi tempi, in sintesi, il reddito minimo è uno strumento indispensabile per far ripartire i consumi delle famiglie, per creare le condizioni per una ripresa economica e occupazionale del Mezzogiorno, e della Calabria in particolare.