Solo un italiano su quattro afferma di riuscire a risparmiare e il 38,9% delle famiglie è costretto a utilizzare i risparmi per arrivare a fine mese. Il presidente Gian Maria Fara: «La pandemia ha aumentato il senso di pessimismo, per metà degli italiani a pesare di più sono affitto e bollette»
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«Non vogliamo dare una lettura solo pessimistica, ma semplicemente realistica» ha detto il presidente di Eurispes Gian Maria Fara, presentando a Roma il Rapporto Italia, che da 35 anni fotografa la realtà del nostro Paese e le abitudini e pensieri degli italiani. «I nostri non sono tempi ordinari», ha detto, «viviamo un tempo straordinario in cui eventi imprevedibili stanno diventando la normalità. Sono cambiamenti enormi, la rivoluzione digitale, gli andamenti demografici, il cambiamento climatico, le migrazioni e le diseguaglianze economiche. Eppure non siamo consapevoli della portata di questi cambiamenti, manca una visione. La crescita della povertà interessa a qualcuno? E la precarizzazione del lavoro che continua a crescere nel silenzio di tutti? La politica è assente e la barca va con il pilota automatico».
Gli italiani che escono fuori dal trentacinquesimo Rapporto di Eurispes sono più soli e non fanno più figli o, quando va bene, fanno figli unici che socializzano con altri figli unici attraverso la rete. «È un gatto che si morde la coda» sottolinea ancora il presidente di Eurispes «pochi bambini, adulti che non hanno consapevolezza del loro ruolo e una scuola in crisi, perché fatta di insegnanti svalutati e vilipesi». La stima per l’Italia è una popolazione che segnerà -11% entro il 2070, ma solo perché tiene conto dell’immigrazione. Senza nuova immigrazione la percentuale scenderebbe fino al 33% e in meno di cinquant’anni l’Italia avrebbe solo 40 milioni di abitanti.
La denatalità non dipende solo dalle difficili condizioni economiche, come sottolinea il presidente del Comitato Scientifico di Eurispes Alberto Mattiacci, ma è anche una questione culturale ed è legato soprattutto al cambiamento del ruolo della donna da mamma a tempo pieno a lavoratrice, che non sostenuta dal sistema economico, rinuncia a mettere su famiglia. Dalla famiglia patriarcale, quindi, alle famiglie composte da un solo membro. È “l’esercito dei single”, cresciuti del 39% negli ultimi 10 anni. Oggi in Italia sono 8 milioni e mezzo le persone che vivono da sole e, per loro, la vita nel 2022 è stata più cara del 90%.
Gli italiani sono pessimisti e sfiduciati sul futuro e in cima alle loro preoccupazioni c’è, come prevedibile, il lavoro. Nell’ultimo anno il 32,9% ha svolto un doppio lavoro, il 20,1% ha lavorato senza contratto e il 23,6% ha svolto un lavoro meno qualificato rispetto alle proprie competenze. La spesa che mette più in difficoltà gli italiani è l’affitto (48,4%), seguita dalle bollette e utenze (+3,5% rispetto al 2022) e dalla rata del mutuo (37,5%), mentre 3 italiani su 10 non riescono ad affrontare le spese mediche (30,1%; +5,6% rispetto all’anno precedente). «Abbiamo il dovere di avere coraggio» dice Gian Maria Fara «Il coraggio di fare scelte impopolari e rompere con il passato. Di investire su nuove politiche familiari. Di dire che senza istruzione non c’è progresso, ma anche che non possiamo essere tutti laureati e c’è bisogno anche di lavoro specializzato. Dobbiamo trovare il coraggio di avere coraggio».