«Occorre che si faccia piena luce sulla vicenda sconcertante degli ingenti fondi dell’Unione europea, a quanto pare 364 milioni, ‘persi’ dalla Calabria e finiti ad arricchire il bonus occupazionale delle regioni del Nord. La quota sparita, perchè inutilizzata a causa delle pachidermiche lentezze della giunta Oliverio, troverebbe addirittura conferma in tutta la sua entità, negli atti ufficiali della Regione Calabria: è l’autocertificazione dell’ennesimo fallimento del governo regionale».

 

Alessandro Nicolò, capogruppo di Forza Italia alla Regione, chiede chiarezza: «Si profila un’altro ‘caso’ clamoroso e paradossale – continua – i finanziamenti europei che la Regione Calabria non è stata in grado di utilizzare finiscono nelle regioni del centro-nord. Insomma: una volta c’era la Cassa per il Mezzogiorno, ora, nasce una ‘Cassa per il Settentrione’, grazie all’incapacità di spesa della giunta regionale calabrese.

 

Si apprende, infatti, che i 364 milioni dei fondi Pac, il piano di azione per la coesione dell’UE, non utilizzati dalla Calabria finiscono, stornati, a rimpinguare il bonus occupazionale nazionale. E’ il sistema normato nella Legge di Stabilità del 2015: gli sgravi e gli esoneri contribuitivi si sostengono con i ‘mancati impegni’ nell'impiego delle risorse europee. E quindi i fondi UE destinati originariamente alla Calabria finiscono spalmati, sotto forma di sgravi fiscali, sul territorio nazionale e ovviamente ad usufruirne sono principalmente le regioni dal tessuto produttivo più ricco e dinamico.

 

In questo modo, per colpa delle lentezze politiche, gestionali e burocratiche calabresi – stigmatizza il capogruppo di Forza Italia – un’area povera come la nostra finanzia con centinaia di milioni quelle più ricche, perchè del flusso di quegli sgravi le aziende calabresi riescono ad avvalersi solo in minima parte».