Decine e decine le attività non a norma. La confederazione degli artigiani in Prefettura ha lanciato l'allarme sulle possibili ricadute sull'economia locale
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Confartigianato Imprese Catanzaro è stata ricevuta nei giorni scorsi in Prefettura per rappresentare il problema dei controlli a tappeto in materia ambientale che stanno interessando numerose attività commerciali determinando sequestri e sanzioni.
Già nelle scorse settimane la confederazione aveva lanciato l'allarme sulle conseguenze delle verifiche congiunte eseguite dalle forze dell'ordine sull'economia locale chiedendo una deroga e la possibilità di ottenere tempo, utile alle aziende per potersi mettere in regola. Si tratta di tutte le attività di imprese di produzione e servizi.
«Al prefetto abbiamo rappresentato le grandi difficoltà che gli imprenditori stanno affrontando a seguito dei controlli avviati delle autorità che procedono al sequestro delle attività non a norma» ha dichiarato Raffale Mostaccioli, segretario provinciale. «Siamo ben consapevoli del fatto che molte delle nostre aziende non sono ancora in condizioni di ottenere l'Aua e che finora non è stato possibile adeguarsi alla normativa del 2013 soprattutto per ragioni di ordine economico» ha aggiunto.
All'incontro ha partecipato anche il responsabile del servizio Tutela dell'Ambiente della Provincia di Catanzaro, Antonio Leone, «che ha dichiarato che almeno l'80% delle imprese della provincia a suo avviso sarebbero suscettibili di sequestro perché non a norma. Nel corso dell'incontro abbiamo fatto notare che la problematica non ha solo carattere economico ma potrebbe avere risvolti di ordine pubblico».
L'associazione che tutela gli interessi delle imprese artigiane ha anche avuto un incontro con l'assessore alle Attività produttive, Rosario Varì, «il quale ci ha assicurato che avrebbe verificato la possibilità di avere contributi a fondo perduto tramite il fondo artigiani per l'adeguamento delle imprese. Vogliamo ringraziare il prefetto per averci offerto la possibilità di esporre il problema» ha aggiunto Mostaccioli.
All'incontro hanno partecipato anche due imprenditori che hanno subito il sequestro dell'attività «i quali hanno confermato che questo stop li porterà quasi sicuramente verso il fallimento». Secondo quanto riferito, i controlli stanno continuando «in maniera massiva in tutta la provincia e soprattutto nella zona costiera. Sono numerosissime le imprese colpite da sequestri o irrogazioni di sanzioni, noi stiamo cercando di invitare le imprese di attività di servizi e di produzione a mettersi in regola e in ultima analisi stiamo consigliando, per evitare il sequestro, di sospendere l'attività per adeguarsi nel minor tempo possibile. Crediamo che sia meglio una chiusura volontaria piuttosto che un sequestro che poi richiede tempi lunghi per ottenere il dissequestro».