Non è stato un presidio di protesta quello dei dipendenti della Siarc impiegati nella preparazione e distribuzione dei pasti destinati alle strutture sanitarie dell’area della Sibaritide e del Pollino, ma piuttosto una richiesta di aiuto: attendono la corresponsione di tre stipendi, sta maturando anche la mensilità di febbraio e sono inoltre costretti ad operare in condizioni di sicurezza precarie, in cucine malfunzionanti ed a bordo di mezzi di trasporto privi di manutenzione e finanche del carburante necessario a garantire le consegne. Al rifornimento devono spesso provvedere i lavoratori di tasca propria.

Confronto con l'Asp

Accompagnati dal coordinatore del Sindacato Generale di Base, Bruno Graziano, le maestranze davanti agli uffici di Via Alimena a Cosezna, hanno incontrato il direttore amministrativo dell’Azienda Sanitaria, Francesco Marchitelli, a cui hanno chiesto di sostituirsi alla impresa inadempiente e di destinare al saldo delle loro retribuzioni arretrate, le somme spettanti alla Siarc per i servizi in appalto. 45 nel complesso i lavoratori in difficoltà. Molti di loro sono a capo di nuclei familiari monoreddito.

In corso la nuova gara

La Siarc opera in regime di proroga in attesa dell’espletamento del nuovo bando di gara, le cui procedure sono in fase avanzata. Secondo quanto si è appreso, all’ente sarebbero giunte almeno dodici offerte ora al vaglio della commissione aggiudicatrice. Il posto di lavoro del personale Siarc sarà garantito dalla clausola sociale anche in caso di passaggio di consegne. Nel frattempo i lavoratori sperano di riuscire a ricevere in tempi brevi il salario spettante, sollecitando l’Asp anche ad operare i controlli ispettivi necessari a verificare la presenza di quei livelli qualitativi del servizio, previsti dal contratto di appalto.