VIDEO | Dopo lo stop agli appalti esterni è stato avviato a livello nazionale il processo di stabilizzazione ma non tutti rientrano nelle previsioni del decreto legge. Sono scesi in piazza a Catanzaro per protestare
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Manifestano di fronte l’ufficio scolastico regionale a Catanzaro i lavoratori delle scuole calabresi. Sono coloro che garantiscono il servizio di pulizia, sorveglianza e manutenzione degli istituti scolastici. La loro è una vertenza che va avanti da anni. Fino ad oggi, i lavoratori ed i servizi da loro svolti sono stati tenuti in piedi grazie alle somme destinate dallo Stato attraverso gli appalti pubblici. Una situazione di precariato che sembrava aver trovato un approdo sicuro grazie al Decreto Legge che da avvio al processo di internalizzazione del personale degli appalti ma solo per 11mila lavoratori in tutta Italia, oltre 5mila rischiano di rimanere a casa, tra questi 650, su un totale di 1.200, i calabresi. E intanto sono partite le lettere di licenziamento da parte delle aziende titolari degli appalti.
L'appello alla politica
Il sindacato unitario chiede dunque al Governo di farsi carico della vertenza, senza perdere altro tempo, per scongiurare il rischio di iniziare l’anno nuovo da disoccupati o in alternativa con un lavoro stabile ma part time ed un reddito da fame. Ad affiancare nella protesta i lavoratori Giuseppe Valentino segretario generale Filcams Cgil Calabria, Fortunato Lo Papa segretario generale Fisascat Cisl Calabria e Luigi Veraldi segretario Cgil Calabria: «Come nel resto d’Italia, queste donne e questi uomini calabresi hanno il diritto di riacqusitare la loro dignità e serenità e di portare a casa uno stipendio che gli possa permettere di mantenere le proprie famiglie - dicono -. Noi chiediamo alla politica nazionale e alle istituzioni di creare un percorso per garantire il lavoro e quindi un servizio rivolto a bambini e ragazzi, che viene svolto nel massimo dell’efficienza. Come sindacato calabrese chiediamo soprattutto l’attenzione della politica e delle istituzioni calabresi. Abbiamo fatto anche un passaggio ufficiale con l’assessorato al alvoro ma chiediamo di più alla deputazione calabrese, chiediamo un emendamento a quel decreto che è già in campo che tenga conto del fatto che nessuno deve essere escluso».