Oltre quarantamila i lavoratori scesi oggi in piazza in tutta Italia per frenare l'adozione del piano di riorganizzazione di Tim, azienda di telecomunicazioni che rischia lo smembramento. Il piano è già stato illustrato nel Consiglio di Amministrazione e prevede lo scorporo del gruppo in due o più aziende di riferimento in relazione alla gestione della rete e dei servizi. 

Presidio sotto la Cittadella

Una scelta che vede contrapposte le organizzazioni sindacali che questa mattina anche in Calabria hanno partecipato allo sciopero con un presidio sotto la sede della Cittadella. «Questo è solo il primo atto di una durissima protesta che come Cgil, Cisl e Uil metteremo in campo al fianco dei lavoratori del gruppo Tim» ha chiarito Saverio Ranieri, segretario Slc Cgil Calabria. 

I posti di lavoro

L'operazione avrebbe innanzitutto una ricaduta occupazionale. I sindacati stimano un esubero di migliaia di addetti in tutta Italia: «Si rischia una catastrofe sociale - precisa Francesco Canino, segretario Fistel Cisl Calabria - perché sappiamo già che sono previsti ottomila esuberi. E questo è il primo tema che poniamo all'attenzione del Governo». Ma lo "spezzatino", così ribattezzato potrebbe anche incidere sullo sviluppo infrastrutturale del Paese, marginalizzando le aree più deboli.

Italia a più velocità

«Rischiamo di avere una Italia a più velocità - aggiunge ancora Saverio Ranieri -, ossia avere i grandi centri abitati che possono scegliere due o tre reti in fibra mentre i centri periferici resteranno indietro, e questo non ce lo possiamo permettere». «Il frazionamento in varie aziende comporterà una attrazione degli investimenti solo verso le aree produttive lasciando la Calabria come al solito in un regime ridotto» ha precisato Andrea Ranieri, segretario Uilcom Calabria.

Appello alla Regione

Da sotto la sede della Regione si è innalzata la richiesta diretta al presidente di rappresentare le istanze dei lavoratori al Governo: «Noi oggi siamo qui a manifestare alla Regione Calabria - ha concluso Francesco Canino - perché vorremmo che anche la Regione si rendesse parte attiva sostenendo le nostre rivendicazioni». Sempre in mattinata una delegazione della Ugl Telecomunicazioni Calabria è stata ricevuta dal capo di gabinetto del Prefetto di Catanzaro per approfondire quanto sta accadendo rispetto alla vicenda riguardante la società telefonica.

Presidio in Prefettura

La Ugl Telecomunicazioni ha rappresentato tutte le perplessità ed i timori rispetto ad un pericolo relativo alla tenuta occupazionale derivante dalle decisioni che il consiglio di amministrazione del gruppo dovrebbe prendere già dalla prima settimana di marzo. A margine dell’incontro il capo di gabinetto ha dichiarato che già in giornata lo stesso prefetto invierà una lettera alla presidenza del Consiglio dei ministri finalizzata a rappresentare le istanze delle lavoratrici e dei lavoratori del gruppo TIM.