Il commissario straordinario c’è, ed è scelto proprio per le sue competenze nella materia contabile, solo che – forse visto l’ingarbugliato bilancio dell’ente che la Regione gli ha affidato – ha bisogno di chiedere “un parere” ad un collega commercialista esterno alla struttura. Professione di umiltà di chi è stato incaricato di guidare il Corap, o meccanismi astrusi del solito nominificio della politica in vista del voto: fatto sta che al Consorzio per lo sviluppo industriale vogliono reclutare un esperto e sono pronti a pagarlo 25mila euro.

L'esperto cerca esperti

Fernando Caldiero, il commercialista nominato commissario all’inizio del mese scorso, fra i primi atti del suo mandato ha vergato un decreto – il numero 51 del 27 agosto – con cui chiede ai colleghi di farsi avanti, per ora con una manifestazione di interesse che può essere perfezionata con un futuro incarico, essendo lui alla ricerca di “un parere”. 

Uno dice: vabbè, il commissario non se la sente di prendere da solo una decisione rispetto ad un determinato iter che gli compete; vuole evitare di far gravare sui 4 commercialisti che pure operano nel Corap anche l’ansia di un nuovo procedimento: tutto può essere ma non che ricorra al mercato dei consulenti con una formula assai controversa questa.

Burocrazia astrattista

Per capirlo, basta leggere il decreto pubblicato sul sito internet dell’organismo, e aggiungere mistero a mistero visto che “il parere” che l’esperto dovrà dare è “in ordine – si legge proprio così – alla astratta praticabilità di una soluzione negoziata, eventualmente anche di natura concorsuale, con riferimento alla crisi del Consorzio regionale Corap”. Ipotetica, anzi “astratta”, la linea di condotta da tenere ma certamente tangibile – anzi pesante – il compenso che in futuro potrebbe essere destinato a chi oggi, entro il 9 settembre, scegliesse di farsi selezionare dal collega commercialista commissario. È vero che politicamente non sono state chiarite le intenzione del governatore Mario Oliverio rispetto al consorzio che accorpò nella passata legislatura le strutture Asi che erano provinciali; è vero, anche, che non si è mai capito se la Regione voglia liquidare o salvare questo “ente ricco” che paga a stento gli stipendi ai suoi 104 dipendenti: ma il commissario straordinario era stato nominato per sciogliere questi nodi e oggi fa un certo effetto scoprire che… non se la sente di fare da solo o col personale interno.

 

Eppure, leggendo il curriculum di Caldiero – al netto di una biografia che colloca il professionista di Cetraro al centro di un paio di liquidazioni che occuparono anche le pagine della cronaca giudiziaria regionale – si scopre che lo stesso risulta “specializzato in procedure concorsuali turnaround” e da diversi anni si occupa di “piani di risanamento e di ristrutturazione di profonde crisi aziendali”. Proprio le qualificate conoscenze tecniche che il commissario cerca da altri che ora devono fare domanda per entrare nella lista da cui scegliere il curriculum migliore.

 

Leggendo i due allegati al decreto non si capisce dove e come l’esperto da reclutare debba trovare le carte per farsi un’idea sul parere da dare intorno alla “astratta praticabilità” della strada da far percorrere ad un ente lasciato alla canna del gas, pur gestendo fiori fior di infrastrutture, una su tutte la zona industriale intorno al porto di Gioia Tauro. In pratica potrà avere accesso alla documentazione, recandosi nelle sedi del Corap, ma solo dopo che avrà ottenuto un incarico, ma per il momento – se vuole sapere se è bravo o no a dare “un parere” sull’argomento richiesto – deve solo osare, deve sentirsi in grado indipendentemente dalle difficoltà di un bilancio che non conosce. Una valutazione sullo stato del Corap per ora immaginaria, quella che dovrà fare l’esperto che risponderà a questa indagine di mercato, che, altra stranezza, può appartenere a qualsiasi ordine professionale. 

Trenta giorni e 25mila euro

Infatti Caldiero non circoscrive la ricerca, parla genericamente di “libero professionista” e “legale rappresentante della società con comprovate esperienze”: in sostanza anche un giornalista iscritto all'ordine professionale, magari dopo aver scritto degli articoli sulle società in liquidazione, potrebbe presentare domanda e sperare. La documentazione sul sito è però chiara quando precisa che il futuribile “parere” sulla strada "astratta" dovrà essere dato entro 30 giorni dall’incarico, facendo intendere che il lavoro tecnico in sé non è poi tanto complicato se basta così poco per avere… un compenso da 25.000 euro.

Selezione... poi forse l'incarico 

Altra accortezza di Caldiero è quando prescrive che la manifestazione di interesse prelude ad una chiamata al lavoro che non è certa, ovviamente: si vede che anche la “astrattezza” di una politica regionale che lascia in coda alla legislatura – a ridosso delle elezioni - decisioni importanti sul futuro di un ente prezioso, qualche limite imposto dalla legge ce l'ha.

 

LEGGI ANCHE: