Il provvedimento prevede anche la "contestuale risoluzione del contratti di lavoro flessibile del personale di pari profilo professionale". In altre parole colpo durissimo alla vertenza dei lavoratori precari
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Porta la duplice firma del commissario per il piano di rientro, Saverio Cotticelli, e del sub commissario, Maria Crocco, il decreto che fornisce una boccata d'ossigeno all'intero comparto sanitario della Calabria. Il provvedimento riguarda infatta le assunzioni di personale medico e infermieristico, una misura da tempo attesa. Sono complessivamente 429 le unità di personale che le aziende sanitarie e ospedaliere potranno assumere con la relativa autorizzazione da parte della struttura commissariale.
Azienda per azienda
In particolare, 74 figure professionali sono state autorizzate all'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, 4 all'Azienda sanitaria provinciale di Crotone, 11 all'azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, 89 a quella di Vibo Valentia. Un'ulteriore quota di 35 è stata autorizzata all'azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria. L'ospedale Annunziata di Cosenza è stata autorizzata ad assumere 64 unità di personale, all'ospedale Pugliese di Catanzaro ne potranno essere assunti 16, 94 al policlinico universitario Mater Domini e 42 a Reggio Calabria. Si tratta per lo più di medici, infermieri e operatori sociosanitari.
Il destino dei precari
Nella lettera di accompagnamento al decreto il commissario ad acta chiarisce che: «Si è provveduto ad autorizzare le aziende del servizio sanitario regionale nel rispetto del limite di spesa ad assumere il personale a tempo indeterminato. Pertanto le aziende devono procedere alla copertura dei posti con corrispondente riduzione delle prestazioni aggiuntive nonché contestuale risoluzione del contratti di lavoro flessibile del personale di pari profilo professionale». Sembra dunque calare la pietra tombale sulla vertenza dei lavoratori precari della sanità che da giorni anima il dibattito pubblico. Il decreto fissa infatti paletti rigorosi sulle assunzioni che dovranno essere effettuate attraverso concorsi pubblici ma nulla dice sul mantenimento in servizio del personale precario finora rimasto nei reparti grazie alla sottoscrizione di una serie di verbali a cui però nel decreto non si fa alcun cenno.
Luana Costa