Usb Calabria e Nursing Up Asp Catanzaro invitano i cittadini calabresi ad unirsi alla mobilitazione del personale sanitario prevista per lunedì 6 dicembre alle ore 10 alla Cittadella regionale. «Il 6 dicembre i precari della sanità tornano in piazza. Con l’avvicinarsi della scadenza dei contratti, prevista per il 31 dicembre, si manifestano ancora una volta tutti i problemi contrattuali relativi al personale sanitario calabrese» si legge in una nota diramate dalle due segreterie sindacali.

La pandemia incalza

«Mentre la curva pandemica sta risalendo e si riaprono in fretta e furia i reparti covid in tutta la regione, ancora non si hanno certezze sulla proroga dei contratti per i precari del sistema sanitario regionale. È evidente che la pandemia non ha insegnato nulla a chi governa, sia a livello locale che nazionale. È evidente che ancora una volta si sta allegramente giocando con le vite dei calabresi e con il futuro dei lavoratori ad un gioco perverso e pericoloso che, come raccontano le recenti cronache, produce morti, disoccupazioni e assenza delle più elementari cure mediche. Gioco perverso al quale noi vogliamo dire basta!»

Gli eroi del covid

«Noi che siamo le stesse persone che i governanti chiamavano eroi fino a qualche mese fa, noi che siamo gli stessi che vivono quotidianamente il disastro del nostro sistema sanitario regionale nei reparti degli ospedali o sulle ambulanze del 118, noi che lottiamo contro le sofferenze dei pazienti facendo i salti mortali per garantire le cure nonostante i disastri prodotti da chi questo sistema dovrebbe gestirlo. Noi che siamo quelli che vi curano, che si fanno i doppi turni, che si prendono in faccia le urla di rabbia e disperazione dei malati. Noi che siamo quelli che conoscono meglio tutto il sistema sanitario regionale perché lo viviamo quotidianamente, abbiamo deciso di prendere la parola per rivendicare tanto il nostro diritto ad un lavoro dignitoso, quanto il diritto di cura per i calabresi tutti.

La proroga dei contratti

«Prendiamo parola dicendoci prima di tutto indisponibili a combattere una guerra tra poveri che farebbe solo danni a noi e ai calabresi, mentre farebbe la gioia di chi tutto questo l’ha programmato a tavolino. Prediamo parola quindi per rivendicare una proroga immediata di tutti i contratti in essere, per chiedere la stabilizzazione di tutto il personale sanitario precario, per pretendere l’indizione immediata di nuovi concorsi e la conversione dei vergognosi contratti Co.Co.Co. Lo facciamo nella consapevolezza che tagliare anche solo un posto di lavoro nel sistema sanitario regionale in questo momento sarebbe un atto criminale perpetrato ai danni di tutti quei calabresi che sono stanchi di pagare sulla propria pelle le colpe di altri».