Secondo gli studi, la spesa media per famiglia sarà di 168 euro. Si prevede in partenza un ribasso dei prezzi tra il 30 e il 50% per poi arrivare al 70% dalla seconda metà di luglio
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Partiranno domani i saldi estivi nella nostra regione e dureranno fino al primo settembre. Una partenza che coincide con quella della maggior parte del paese (fanno eccezione la Sicilia dove l’inizio è avvenuto il primo luglio e la Basilicata dove l’avvio è slittato al 2 agosto). Secondo la consueta indagine condotta dall’Ufficio Studi di Confcommercio quest’anno in Calabria la spesa media per famiglia si aggirerà sui 168 euro (72 euro la spesa pro-capite).
Per quel che riguarda la tipologia di prodotti acquistati, si confermano oggetto di interesse delle famiglie calabresi prevalentemente i capi di abbigliamento, le scarpe e gli accessori, mentre rivolgeranno minore attenzione verso articoli sportivi e prodotti di pelletteria.
Si è inoltre rilevato che la percentuale delle famiglie che aspetta gli sconti per effettuare i propri acquisti è superiore rispetto a quella che rimane indifferente ai saldi. Complice il difficile anno economico vissuto con chiusure e restrizioni, i saldi rappresentano un’opportunità di acquisto anche se con un volume di spesa più basso rispetto agli altri anni. Con riferimento al tasso di sconto applicato, si prevede che oltre il 70% delle imprese applicherà in partenza un ribasso sugli articoli che va dal 30% ad oltre il 50% per poi crescere nella seconda metà di luglio (arrivando fino al 70%).
«Dopo il periodo difficile legato alla pandemia – afferma il direttore di Confcommercio Calabria, Maria Santagada – l’auspicio per le imprese del settore è che riparta la corsa allo shopping. Tanta è la voglia di libertà e di ritorno ad una nuova normalità e i saldi possono rappresentare il giusto momento per ridare slancio ad un’economia che si sta riprendendo a fatica. Ma va detto che da alcuni anni a questa parte i saldi non rappresentano certo un momento di guadagno perché, da un punto di vista finanziario dei negozi, vanno ad erodere una marginalità divenuta sempre più di sopravvivenza. È tuttavia importante che i saldi, ma non solo, spingano i consumatori ad acquistare nei negozi di vicinato che rappresentano uno dei più importanti motori economici della nostra regione. Se loro ripartono anche noi possiamo ripartire».
Le regole per gli acquisti in saldo
Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio Calabria ricorda alcuni principi di base sui saldi ai tempi del Covid.
- Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l'obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
- Prova dei capi: non c'è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.
- Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.
- Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
- Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
- Rispetto delle distanze: occorre mantenere la distanza di un metro tra i clienti in attesa di entrata e all'interno del negozio.
- Disinfezione delle mani: obbligo di igienizzazione delle mani con soluzioni alcoliche prima di toccare i prodotti.
- Mascherine: obbligo di indossare la mascherina fuori dal negozio, in store ed anche in camerino durante la prova dei capi.
- Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione.
- Numero massimo di clienti in store: obbligo di esposizione in vetrina di un cartello che riporti il numero massimo di clienti ammessi nei negozi.