Non sono soltanto i nuovi sviluppi del conflitto in Ucraina a far correre il prezzo del petrolio e, di conseguenza, quello dei carburanti alla pompa. Nelle ultime settimane a far schizzare verso l’alto i listini c’è anche un nuovo fronte di incertezza geopolitica internazionale, quello del golpe in Niger, nel cuore dell’Africa, forse orchestrato proprio dalla Russia di Putin. Gli effetti si riflettono pure sul nostro portafoglio con incrementi sensibili del costo di benzina e diesel proprio alla vigilia dell’esodo estivo. L’automobile infatti, rimane il mezzo di trasporto preferito per andare in vacanza, soprattutto dalle famiglie che si preparano così a subire un nuovo imprevisto salasso.

Nessuna speculazione

«Ma la speculazione non c’entra» - assicura Mario Metallo, coordinatore di Assopetroli Calabria. «Ad influire – spiega – c’è pure l’indebolimento dell’euro verso il dollaro. Per cui l’incremento del prezzo del brent, passato in poche settimane da 75 a 85 dollari al barile, risulta ulteriormente aggravato proprio dal rapporto meno vantaggioso tra la valuta statunitense e quella dell’Eurozona». Secondo i dati diffusi dal Ministero delle Imprese, mediamente nel mese di giugno la benzina in Italia costava 1,839 euro. Il gasolio per auto 1,677. Nella settimana tra il 17 ed il 23 luglio, ultimo dato ad oggi disponibile, le rilevazioni invece restituiscono cifre ben più corpose: 1,864 per la benzina e 1,709 per il diesel. Ma gli utenti della strada sanno che negli ultimi tre giorni si è registrato un ulteriore aumento con la benzina tornata a toccare i due euro e il diesel che viaggia oltre quota 1,850.

Intervenga il Governo

«Occorre un intervento istituzionale per frenare le eccessive fluttuazioni – dice ancora Mario Metallo al nostro network – Il Governo deve attuare il piano di salvaguardia con riduzione delle accise, anche temporanea magari per 60 giorni, così da evitare che il fenomeno si ripercuota in senso negativo sui flussi turistici». Intanto dal primo agosto, scatterà l’obbligo di esporre nelle stazioni di servizio anche il prezzo medio di benzina e diesel calcolato dal Ministero delle imprese. Il consumatore potrà così conoscere lo scostamento tra il prezzo praticato dal gestore e quello registrato nel resto del Paese. La misura, ha detto il titolare del dicastero, Adolfo Urso, «contribuirà ad una maggiore trasparenza del mercato e ad una maggiore responsabilità, evitando che possano essere attuati comportamenti scorretti a scapito degli utenti».