VIDEO | Anche sulle grandi tv si parla dell'impianto di Gioia Tauro: dopo che il governatore calabrese ha detto che le gasiere entrerebbero nel porto, Agostinelli ha chiarito che utilizzerebbero soltanto un pontile esterno. Intanto il primo cittadino ricorda il ruolo che gli enti locali ancora hanno
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«Il porto di Gioia Tauro è l’unico che potrebbe ospitare navi così grandi». Quest’affermazione del presidente Occhiuto, fatta durante una puntata di Agorà (Rai 3) e riferita alle gasiere che trasportano gas liquido, ha destato non poco scompiglio attestando erroneamente un utilizzo, anche del terminal, dei vettori navali che utilizzerebbero il progettato rigassificatore. Meno di 24 ore dopo, è stato il presidente dell’Autorità di sistema portuale Agostinelli, in un’intervista per la trasmissione Porta a Porta, a chiarire che «le navi utilizzerebbero un pontile esterno al porto».
Nessun intralcio diretto per le portacontainer che hanno fatto di Gioia Tauro lo scalo dei record, quindi, ma solo un doppio fraseggio che rivela come il progetto –che nel 2012 ben 3 ministeri e una trentina di soggetti pubblici autorizzarono – ha conquistato la ribalta nazionale, sì, non senza limiti di conoscenza del suo contenuto.
Chi vuole aiutare a superare questi limiti è il sindaco di San Ferdinando, Luca Gaetano, ovvero responsabile di un ente che ha competenza sull’area dove i quattro serbatoi per la trasformazione del gas liquido verrebbero realizzati. «Si tratta di un’area del Corap – precisa – ma il nostro Comune ha la competenza sulla definizione di una serie di terreni da includere».
Nella Calabria entusiasta perché la premier Meloni non ha escluso che si possa far ricorso ad un Dpcm, che significherebbe affidare l’iter ad un commissario governativo, ci sono quindi cose amministrative da fare, in aggiunta a quelle che spettano al Consiglio superiore dei lavori pubblici che – per dare il via libera alla Concessione demaniale marittima, all’epoca lasciata a metà strada - deve ancora dire la sua sul pontile esterno, da costruire in un fondo marino franoso.
«Il progetto è ben fatto – prosegue Gaetano – e non ci vede pregiudizialmente contrari. Vogliamo conoscere anche per verificare le opportunità connesse all’annessa Piastra del freddo, ma è giusto che il presidente Occhiuto ci informi e ci coinvolga perché tante sono state in passato le illusioni create in questo territorio da chi ha badato ad interessi senza ricadute utili».