«Rilanciare Ferrovie della Calabria per far uscire dall’impasse il processo di riforma del Trasporto pubblico locale che oggi rischia la paralisi». È quanto chiede il consigliere regionale Carlo Guccione.

«È di qualche giorno fa la nomina del nuovo amministratore unico di Ferrovie della Calabria. Fino ad oggi non si è riusciti ad avviare il processo di scissione (articolo 13 legge regionale 35/2015) che prevede la scorporazione del ramo d’azienda di Ferrovie della Calabria Srl relativo alle attività di gestione e manutenzione delle infrastrutture della rete ferroviaria regionale. La scissione avrebbe portato alla costituzione dell’Agenzia regionale reti e mobilità. Agenzia che avrebbe consentito oltre all’avvio del riordino del sistema del Trasporto pubblico locale, anche un recupero di 60 milioni di euro che la Regione ha dovuto versare allo Stato come Iva e che potevamo essere risparmiati e reinvestiti nel settore trasporti».

 

Guccione afferma poi che «la scissione, per ammissione dello stesso assessore regionale alle Infrastrutture, non avverrà prima del 2020. Così come quanto aveva previsto la Giunta regionale anche quello che la giunta regionale che con atto deliberativo  ha chiesto nel febbraio 2019 l’alienazione delle azioni, nella forma della cessione a titolo oneroso, della quota di partecipazione detenuta nel Consorzio CO.ME.TRA. Scarl e comporterebbe di fatto l’indizione di una gara europea per la cessione delle quote e l’affidamento dei servizi. In questo modo, però, Ferrovie della Calabria di fatto verrebbe svuotata di tutte le sue funzioni perché la dismissione della partecipazione dal Consorzio, per come deliberato dalla giunta regionale, significherebbe non una mera dismissione di quota ma un fatto straordinario di gestione aziendale. Infatti, considerati i vincoli normativi regionali, la società recedendo dal Consorzio perderebbe tutti i suoi servizi che di fatto sono affidati a CO.ME.TRA Scarl, con la naturale conseguenza che si troverebbe costretta a cedere oltre 400 unità di personale, nonché 350 autobus, beni e servizi.

Per non parlare del Piano industriale, tra ritardi e criticità. E proprio tutte queste criticità rischiano di mandare in tilt l’intero sistema del Trasporto pubblico locale calabrese che ha garantito i servizi fino al 18 agosto 2019. Mancano 24 milioni di euro per assicurare il trasporto pubblico nella nostra regione fino al 31 dicembre 2019.

 

Inoltre - continua il consigliere - non è dato conoscere se è in fase di predisposizione una gara europea per l’affidamento del servizio del Traporto pubblico locale. La normativa europea - viene specificato nell’interrogazione – e in particolare il regolamento CE n. 1370/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai servizi pubblici di trasporto di passeggeri su strada e per ferrovia, dispone che Regione debba mettere a gara europea (procedura a evidenza pubblica) i servizi del Trasporto pubblico locale.

Il processo di riforma avviato in questi anni con la legge regionale 35/2015 rischia di essere vanificato. Il quadro complessivo della situazione del trasporto pubblico appare ancora più incerto, con gravi difficoltà per il futuro di un settore che rischia il ridimensionamento dei servizi tanto da non poter più svolgere in modo efficiente quella funzione sociale per la mobilità dei calabresi. Sarà importante conoscere - conclude - i dati del bilancio di esercizio di Ferrovie della Calabria Srl al 31 dicembre 2018, che dovrebbe essere redatto e approvato in questi giorni».