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“E’ il metodo, a parte il merito, che proprio non va. Come si volesse dimostrare che i consiglieri regionali, quando si tratta di fare scelte che interessano gli interessi generali dei territori che hanno dato loro il mandato della rappresentanza democratica, non hanno neppure il diritto di essere preventivamente resi edotti". A dichiararlo la consigliera crotonese Flora Sculco, da settimane critica nei confronti del metodo di governo della Giunta Oliverio.
"E' senz’altro urgente riorganizzare la Protezione civile e non c’è motivo di ritenere che si stia lavorando, utilizzando la giuste abilità e competenze, per renderla efficace ed efficiente al servizio di una regione la cui storia è fortemente segnata da eventi calamitosi. Ma francamente – afferma la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco – sfuggono la ratio, il perché e le finalità della decisione di smantellare i presidi della Protezione civile in due territori come Crotone e Vibo Valentia che purtroppo ed in particolare per quanto concerne le calamità naturali, non possono considerarsi isole felici".
"Lunedì in Aula, nel corso della seduta del Consiglio regionale, chiederò al presidente Oliverio le ragioni per cui il dirigente del settore ha deciso di smantellare i presidi della Protezione civile di Crotone e Vibo Valentia. Tornando al metodo, spesso più importante del merito – aggiunge la consigliera regionale – è davvero singolare, tra l’altro non si comprende a chi possa giovare, l’abitudine di assumere decisioni (la cui valenza può anche essere fondata) che interessano interi territori, saltando a piè pari non solo i consiglieri regionali, ma persino gli organismi del Consiglio regionale, in questo caso la IV Commissione, che hanno competenze specifiche e debbono poter esercitare le loro prerogative istituzionali”.