L'ultimo presidente, Davide Gravina, aveva chiesto l'annullamento. Adesso gli eletti si riuniranno per decretare il nuovo rappresentante
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L'ultimo presidente era stato Davide Gravina nel 2015 ed è stato proprio l'ex sindaco di Fuscaldo ad aver sollevato dubbi sulla liceità delle elezioni per il rinnovo del consiglio di ordinaria amministrazione indette con una delibera del 6 febbraio scorso arrecante la firma del reggente, il commissario Marsio Blaiotta. Invece le elezioni si sono svolte regolarmente nella giornata di ieri e già da qualche minuto circolano i nomi di coloro che formeranno la deputazione dell'ex Valle Lao, oggi ribattezzata Consorzio di bonifica integrale dei bacini del Tirreno cosentino, il consorzio di bonifica con sede a Scalea.
Gli eletti
I consiglieri che formano la nuova deputazione sono: Santino Stumbo, Luciano Terranova, Pasquale Napolitano, Antonio D’Angelo e Santo Cavaliere, candidati nella prima sezione; Sandro Sisinno, Natale Filella, Armando Mario Forta, Ciriaco Verta e Salvatore Brusco, candidati nella seconda sezione; Antonio Miceli, Gianfranco Lombardi, Carmine Di Giorno, Pasquale Santise e Saverio Veltri, candidati nella terza sezione. Tutti i consiglieri hanno concorso con il logo della Coldiretti e si sono riuniti in un'unica lista, chiamata "Bonifica con passione". Ora gli eletti si riuniranno per decretare il nuovo presidente, che a sua volta nominerà la giunta.
Le perplessità di Gravina
Il regolamento della consultazione elettorale dell'ente consortile prevedeva l'obbligo di informare ogni consorziato mediante una lettera contenente l'indicazione della data e altri elementi utili per l'esercizio del voto. Ma nella delibera del febbraio scorso il commissario Blaiotta avrebbe modificato le norme, annullando di fatto tale obbligo. Gravina, poi, aveva fatto anche notare che il cambio del regolamento sarebbe stato effettuato senza il rispetto delle leggi vigenti. Ad esempio, tra le tante stranezze c'era la mancata la pubblicazione della data delle elezioni sul Bollettino ufficiale della Regione. Gravina aveva quindi parlato di «abuso di potere» ritenendo l'atto deliberativo di Blaiotta fosse completamente nullo. A tal proposito aveva inviato una fitta documentazione all'indirizzo dello stesso commissario del consorzio, del revisore dei conti, del presidente della Giunta regionale, del direttore del dipartimento agricoltura, della struttura di controllo atti e del presidente dell'unione regionale dei consorzi. Ma tutto è rimasto invariato.