Se intensificare gli sforzi per dotare l’Italia di un’infrastruttura tecnologicamente all’avanguardia significa favorirne come mai in passato reali crescita e competitività e se, in questa precisa direzione, il 2023 è considerato decisivo ai fini del completamento nel 2024 del Piano Banda Ultra Larga (BUL), dando priorità alle cosiddette aree bianche dove il gap digitale si sconta maggiormente, questa direzione e questi risultati soprattutto per il Mezzogiorno rappresenteranno in futuro una rivoluzione ancora più epocale. Sarà, questo, uno dei leit motiv dell’importante evento regionale promosso dall’Ente Provincia di Cosenza organizzato con Omnia è, partner di Open Fiber in Calabria, in programma per domani martedì 6 giugno, alle ore 10, nel Salone degli Specchi del Palazzo di Governo, in Piazza XV Marzo. 

L’impegno per superare il Digital Divide in Calabria. Verso l’Internet delle Cose Intelligenti, Multimediali e Multisensoriali. L’intelligenza artificiale, la digitalizzazione e la banda super veloce. La Fibra FTTH come autostrada digitale dello sviluppo e dell’innovazione della Calabria. Saranno, questi, i temi principali al centro del confronto dal titolo "La Fibra Fith come strumento indispensabile per la transizione digitale in Calabria"- «Tema e obiettivo che – ribadisce e scandisce l’AD di Omnia è Vincenzo D’Agostino – è di straordinaria innovazione, di democratizzazione senza precedenti nell’accesso locale ai dati e di superamento definitivo degli effetti negativi dei gap di infrastrutture fisiche, su tutte – chiosa – la questione meridionale». Coordinati da Lenin Montesanto (Comunicazione Strategica Omnia è), interverranno il Presidente della Provincia di Cosenza Rosaria Succurro, l’assessore alla transizione digitale della Regione Calabria Filippo Pietropaolo, il Presidente Confindustria Cosenza Fortunato Amarelli, il responsabile Affari Istituzionali Territoriali Open Fiber Cesare Loizzo; Giancarlo Fortino, professore del Dipartimento di Ingegneria Informatica, Modellistica Elettronica e Sistemistica dell’Unical e Gianluigi Greco, professore del Direttore, Dipartimento Matematica ed Ingegneria informatica dell’Unical.
 
Il piano di sviluppo della rete – D’Agostino rilancia numeri e risultati commentati nei mesi scorsi da Mario Rossetti, amministratore delegato di Open Fiber – ha visto nel 2022 una decisa accelerazione, in particolare sulle aree bianche dove si sono concentrati i maggiori sforzi: con circa 20 mila chilometri incrementali di rete costruita rispetto al 31 dicembre 2021, è stato realizzato oltre il 50% di quanto fatto sin dall’inizio del piano, per un totale di oltre 57 mila km sui circa 88 mila km complessivi del progetto. La commercializzazione dei servizi è aperta in 238 città grandi e medie (aree nere) e in circa 4.700 comuni di piccole dimensioni (aree bianche, dove Open Fiber opera come concessionario pubblico), di questi ultimi circa 3.300 sono in Ftth. Dall’ingresso sul mercato di Open Fiber, nel 2017, l’Italia ha invertito la tendenza che l’aveva spinta verso il fondo delle classifiche europee sul digitale dopo anni di bassi investimenti. Ed a testimonianza del risultato positivo – continua – l’AD di Omnia è – ci sono i documenti ufficiali dell’Unione Europea e dell’Agcom e i report prodotti dall’Ftth Council. In particolare, secondo l’ultimo rapporto Desi, la copertura Ftth dell’Italia è aumentata dal 34% al 44%, vicina alla media Ue (50%). A fine 2022 il totale dei clienti attivi su rete Of era oltre 2,3 milioni. A settembre 2022, considerando i dati dell’ultimo Osservatorio Agcom, l’Ftth di Open Fiber costituiva circa il 65% del mercato residenziale italiano. Traguardi ragguardevoli – conclude D’Agostino – che obbligano tutti all’impegno, alla prospettiva ed all’autostrada digitale dell’Italia che sarà finalmente unita, dalla fibra