VIDEO | Chiara Condò è una libraia indipendente di Tropea: «Abbiamo il dovere di tornare alla normalità»
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Riaprono le librerie anche in Calabria. Un piccolo passo, il primo, per avvicinarsi alla fase 2 che dovrebbe consentire un approccio diverso da parte della popolazione nella gestione di un mostro invisibile che sta segnando un’epoca. E se in queste settimane la privazione della libertà è stata la restrizione che ha più pesato sulla maggior parte degli italiani, è anche vero che molti hanno pensato di combatterla con un buon libro, il miglior alleato contro la solitudine e il senso di impotenza generale.
Chi non ha mai smesso di coccolare i propri figli di cellulosa è, senza dubbio, Chiara Condò, libraia indipendente di Tropea, che con la sua libreria Il pensiero meridiano da qualche anno instilla con tenacia piccole gocce di cultura tra gli abitanti della Perla del Tirreno e i numerosi turisti che l’hanno affollata fino a qualche mese fa. Anche in piena emergenza e nonostante la chiusura della sua seconda casa imposta dal governo, Chiara ha continuato a consigliare e consegnare le sue pillole di felicità in paese: «Abbiamo fatto e continueremo a farlo anche adesso – ci dice dal suo regno di copertine e scaffali -, un’esperienza che mi ha molto arricchito».
Dal suo mondo meridiano Chiara è ben consapevole di essere portatrice di una responsabilità non da poco: «Riaprire è necessario, non possiamo pensare di poterlo fare quando ci saranno contagi zero, dobbiamo ricominciare, e riaprire adesso significa prendere le misure con questa nuova realtà. Abbiamo il dovere di tornare alla normalità. Con la scelta del governo è stato fatto passare un messaggio che noi veicoliamo da sempre: i libri sono beni essenziali».
Quando le chiediamo un consiglio Chiara non ha dubbi: «Rileggere un libro amatissimo o buttarsi nella saggistica. Personalmente sto leggendo Spillover di David Quammen, che spiega come funzionano i virus e le epidemie: lettura attualissima».
E, naturalmente, il pensiero va alla sua città e alla voglia di combattere una crisi economica che avanza imperterrita: «Dovremo reinventarci, perché se i turisti non possono arrivare in massa da noi, dovremo mettere tutta la nostra creatività al servizio del nostro lavoro. Cambierà tutto, sicuramente. La differenza è tra soccombere al cambiamento o esserne padroni. Quindi riprendiamoci il coraggio di tornare alla normalità. Con volontà».