«Nel primo semestre del 2022 l'attività economica ha registrato un incremento del 4,5% dopo il netto recupero già osservato nel 2021. Tuttavia la crescita ha rallentato nel corso dell'anno risentendo progressivamente delle conseguenze economiche del conflitto russo-ucraino e dell'incertezza che ne deriva».

È questa il principale dato contenuto nelle note di aggiornamento al report di Bankitalia illustrato questa mattina nella sede della filiale calabrese dal nuovo direttore Marcello Malamisura.

«Le nostre indagini – argomento Malamisura - segnalano un incremento del fatturato delle imprese nei primi nove mesi dell'anno, in parte riconducibili all'aumento dei prezzi di vendita conseguente al rialzo dei costi di materie prime, energia e gas. Nel complesso molte aziende hanno subito una riduzione dei margini di profitto; in pochi casi si è attuata una sospensione parziale dell'attività».

Il report che tiene conto dei dati emersi nel primo semestre del 2022 dà conto solo di un lieve rallentamento dell'economia calabrese a partire dall'estate.

«La produzione industriale ha continuato a crescere - ha detto Malamisura - grazie alla ripresa della domanda interna ed estera. Le costruzioni sono state sostenute soprattutto dalle misure di agevolazione fiscale relative al comparto dell'edilizia residenziale, seppur in parte frenate dall'incertezza normativa e dalle difficoltà di cessione del credito d'imposta. Il terziario ha tratto vantaggio dall'andamento favorevole del comparto turistico e dalla ripresa dei trasporti».

«Il mercato del lavoro calabrese - ha aggiunto il direttore - ha mantenuto una tendenza positiva, soprattutto nella prima metà dell'anno. Rispetto al 2021, è tuttavia calata l'occupazione autonoma e si è indebolita la creazione di nuove posizioni a tempo determinato, che potrebbe avere risentito più rapidamente delle esigenze di contenimento dei costi di produzione e del rallentamento della congiuntura economica».

«I consumi delle famiglie calabresi hanno beneficiato del miglioramento del mercato del lavoro e più un generale del graduale superamento dell'emergenza pandemica. L'incremento nel 2022 dovrebbe risultare tuttavia meno intenso rispetto all'anno precedente per effetto del rialzo dei prezzi. In confronto al resto del Paese tale fattore potrebbe incidere maggiormente in regione a causa della presenza più diffusa di nuclei familiari meno abbienti, più colpiti dai rincari dei beni alimentari e dei prodotti energetici per via della composizione del loro paniere di spesa. Gli interventi governativi a favore delle famiglie hanno in parte limitato l'impatto dei rincari energetici sul potere d'acquisto, con particolare attenzione soprattutto ai nuclei familiari in condizioni di difficoltà economiche, interessati anche da un esteso ricorso al reddito di cittadinanza».