Sono 287 i dipendenti coinvolti nella vicenda. Il sindacato: «Attendiamo una risposta entro il 10»
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«A distanza di circa un mese dalla richiesta urgente di “Audizione” alla Conferenza dei Capigruppo Regionali e alla Commissione Di Vigilanza per “Stabilizzazione” Lavoratori ex Legge 28/2008 e Legge 8/2010 contrattualizzati ai sensi della L.R. 1/2014, non si è avuto, a parte qualche comunicato stampa di alcuni Consiglieri, nessun riscontro per discutere sul futuro di 287 lavoratori stremati dai continui rinvii senza nessun tipo di risposta per il loro futuro.
Lo scorso 21 settembre si è tenuto un incontro presso la Presidenza Della Giunta Regionale con il Presidente Oliverio, gli Assessori al Personale e al Lavoro nonché i rispettivi DG oltre alle OO.SS. che si occupano di questa vertenza. Oltre alle ore di attesa che hanno fatto slittare l’inizio dalle 16 alle ore 19, con evidente nervosismo e preoccupazione dei lavoratori a cui scadrà la “Proroga Finalizzata “ del contratto il prossimo 31/12/2018, sono venute fuori due tipi di “proposte” fatte dalla Parte Pubblica presente al Tavolo, una attinente alla possibilità di “eventuale” stabilizzazione nell’Ente Regione nel caso di risposta positiva ad un parere trasmesso dal “Dipartimento Personale” al Dicastero della Funzione Pubblica e una seconda ipotesi venuta fuori allo stesso tavolo su suggerimento di un O.S. per un “eventuale” Stabilizzazione in “Calabria Lavoro” anche se, in questo momento, trattandosi di “Ente Pubblico Economico” di “natura privatistica” non si può realizzare per come meglio specificato nella normativa vigente che si è succeduta nel corso degli anni in materia di Stabilizzazione del Precariato ( D.L. 101/2013 e, s.m.e,i, e D.L. 75/2017) che mirano a “valorizzare la professionalità acquisita” nella P.A., per chiudere il programma di stabilizzazione ed ottemperare agli impegni presi, che di fatto doveva essere approfondita dagli Uffici competenti della Regione per poi convocare il nuovo tavolo e tranquillizzare i lavoratori. Alla data odierna non è stata ancora chiarita e senza i necessari passaggi “amministrativi” si sta andando di fatto vs la chiusura definitiva di ogni possibilità. Oggi è 9 ottobre, il Presidente era stato chiaro nel corso di quella riunione fiume che si è protratta grazie alla “pervicacia“ e forza di volontà dei lavoratori fino alle 23:15 del 21 settembre allorquando, si è tenuto un confronto diretto con i lavoratori rimasti, ed è venuto fuori che entro il 10 si dovrà avere una risposta per quanto attiene alla “Prima Proposta” per cui tutti i lavoratori si aspettavano una convocazione per conoscere, finalmente, le determinazioni sul loro futuro.
Al Consiglio Regionale, luogo deputato per discutere anche delle “Emergenze” di questa Regione e mettere in campo azioni legislative a tutela degli interessi dei calabresi non possiamo che chiedere se la perdita di 287 posti di lavoro di persone inserite in una L.R. che prevede la “Stabilizzazione” (L.R.1/2014), che vivono con un contratto a 18 ore senza aver nemmeno riconosciuto il previsto aumento contrattuale” per il rinnovo del ccnl “Regioni e Autonomie Locali” 2016/2018 e senza la regolarizzazione della “posizione contributiva” rappresenta un emergenza sociale oppure è un'altra triste pagina da scrivere negli annali di questa sfortunata Regione.
Come “Cisal” abbiamo deciso di stare dalla parte dei più deboli, anche se non veniamo convocati ai tavoli per discutere del “Piano Per il Lavoro”, preferiamo fare sindacato per strada tra la gente, per ascoltare i problemi e sostenere i lavoratori e le loro famiglie, sempre pronti a collaborare con le Istituzioni se veniamo coinvolti e “rispettati” ma a protestare se vengono vilipesi e calpestati i diritti soprattutto di queste persone che lavorano per la Regione da quasi 20 anni».
Gianluca Persico