Individuata una soluzione per uscire dall’impasse che stava ostacolando il progetto di rilancio del Grande Albergo Miramare di Reggio CalabriaComplici questa volta l’interdittiva antimafia che ha colpito nel 2020 la Società Gestione e Servizi, aggiudicataria del bando comunale alla fine del 2019, e i conseguenti contenziosi incardinati dinnanzi alla sezione staccata del Tar Calabria da parte della stessa società, tanto avverso il provvedimento interdittivo quanto avverso la determina di revoca della stessa aggiudicazione del Comune stesso, il palazzo di pregio reggino stava andando incontro ad un altro periodo di stasi e abbandono.


«La transazione e la sottoscrizione del contratto, con conseguente consegna dell’immobile per l’avvio dei lavori di ripristino, ecco le fasi che, di concerto con i legali della SGS, gli Uffici hanno individuato per realizzare l’ambizioso progetto. La società è ottimista e confida di aprire il piano terra già per l’estate». A questa prospettiva sottende la soluzione, illustrata dall’assessora alle Attività Produttive del comune di Reggio Calabria Irene Calabrò, alla quale si è giunti per evitare il protrarsi della condizione di disuso in cui versa l'immobile situato sulla centralissima e panoramica via Matteotti a Reggio Calabria, scrigno di contaminazioni tra stile neoclassico e liberty. Ormai ascritto al patrimonio dell’amministrazione comunale di Reggio Calabria, esso è da troppo tempo in preda all’incuria e al degrado.


L’Ente, infatti, intento a garantire continuità al progetto di valorizzazione dell’immobile e a salvaguardare l’interesse pubblico, nel luglio 2020 aveva disposto la revoca dell’aggiudicazione. Revoca poi sospesa da un’ordinanza del Tar, a seguito della quale l’amministrazione comunale non avrebbe comunque potuto procedere con nuova gara.

Le premesse dell’accordo transattivo


«I nostri Uffici - spiega l’assessora alle Attività Produttive di Reggio Calabria, Irene Calabrò - in ragione dell’interdittiva antimafia, piovuta sulla società tra l’aggiudicazione e la sottoscrizione del contratto, che rischiava di compromettere fattibilità e la continuità del progetto di rilancio dell’immobile, avevano deciso di revocare l’aggiudicazione medesima, al solo fine di tutelare l’interesse pubblico alla valorizzazione dell’immobile con fini turistico-ricettivi. Dal canto suo la Società, che già aveva impugnato dinnanzi al Tar l’interdittiva ottenendone la sospensiva ed era già destinataria della misura di prevenzione del controllo giudiziario, impugnando anche la determina di revoca del Comune e ottenendo lo scorso novembre la sospensiva, dimostrava di volersi impegnare a concludere l’accordo. Queste le premesse della successiva istruttoria condotta dall’Ente e del dialogo costruttivo intavolato con la Società per salvaguardare il progetto di valorizzazione del Miramare, nel pieno rispetto della legalità», così ricostruisce la vicenda Irene Calabrò, assessora al ramo dallo scorso novembre.


Per via della situazione adesso descritta, si giunge solo adesso, in un clima molto collaborativo tra Ente e Ditta, a un accordo transattivo per definire il giudizio dinnanzi alla sezione staccata del Tar Calabria avente ad oggetto la determina di revoca dell’aggiudicazione del Comune reggino. Un accordo che fa seguito al via libera dell’Avvocatura Civica all’atto di indirizzo della Giunta comunale su proposta formulata dalla dirigente del Settore Sviluppo Economico, Loredana Pace.


La Società Gestione e Servizi, posta sotto controllo giudiziario nelle more del giudizio sull’interdittiva antimafia ad oggi sospesa, rimasta in stand by dallo scorso novembre quando il Tar ha sospeso la determina di revoca dell’aggiudicazione del Comune reggino, può regolarmente contrarre. Inoltre, avendo in questi mesi anche sollecitato il Comune alla sottoscrizione del contratto, essa conferma la volontà di esporsi, impegnandosi anche in pendenza di giudizio a sottoscrivere il contratto e a iniziare i lavori di ripristino della struttura ricettiva, con tutte le clausole di garanzia a favore del Comune, per altro già previste nel contratto medesimo.

Le prospettive


«Il bando di riqualificazione del Grande Albergo Miramare pubblicato nel 2019, sulla scorta dell’esperienza del precedente avviso andato deserto, contemplava la formula più ampia ed elastica della concessione in affitto, pur vincolando il gestore alla destinazione ricettiva e turistica. Una soluzione che ha consentito di individuare questa volta un aggiudicatario. Al vaglio ora gli allegati del contratto, molti e complessi, con un prossimo aggiornamento al 15 aprile prima di procedere, auspicabilmente entro la fine del mese, alla sottoscrizione del contratto e alla consegna dell’immobile», ha spiegato ancora l’assessora reggina Irene Calabrò.


Dunque nelle prossime settimane sarà firmato il contratto di affitto per la durata di 15 anni (con tacita proroga di altri cinque anni), con il vincolo di destinazione turistico-ricettiva e con l’obbligo di corresponsione del canone annuo di trecentomila euro circa. Contratto che sarà da considerarsi automaticamente risolto, senza alcuna pretesa da parte della Società, in caso di conferma dell’interdittiva o di revoca del controllo giudiziario.


«Imponenti gli impegni assunti dalla società, attraverso i quali si concretizzerà la rinascita del grande albergo Miramare di Reggio Calabria. Tra questi l’adeguamento della struttura alle normative di settore e l’ammodernamento di tutta l’impiantistica. Contiamo di concludere al più presto le pratiche burocratiche e contabili per avviare così la rinascita dell’immobile che tornerà ad essere lo splendido albergo di un tempo», ha concluso l’assessora alle Attività Produttive di Reggio Calabria, Irene Calabrò.