Sono circa un centinaio e si sono ritrovati a Palazzo Campanella, alla vigilia delle festività natalizie, per sollecitare le istituzioni regionali a prendere in carico la loro annosa situazione. Sono i lavoratori della Abramo Customer Care e i tirocinanti di inclusione sociale che vogliono approfittare di quella che con ogni probabilità sarà l’ultima seduta dell’anno del Consiglio regionale per sciogliere i nodi delle loro vertenze.

Andrea Ranieri, segretario Uilcom Calabria, spiega che la presenza dei lavoratori e delle sigle sindacali (Cgil, Cisl e Ugl) a Reggio Calabria arriva nonostante sia arrivata per i lavoratori della Abramo, in extremis, la proroga di tre mesi da Tim che per ora scongiura i 494 licenziamenti. L’obiettivo è coinvolgere fattivamente le istituzioni regionali e la politica che è già intervenuta al Ministero per la proroga. A gennaio si dovrebbe riaprire il tavolo di crisi per il mondo dei call center e le sigle sindacali vogliono spingere per non far spegnere le luci su una vertenza che rischia di gettare nel panico centinaia di famiglie. Alle 13 è stato quindi fissato un incontro con il presidente Roberto Occhiuto.

E alla politica si rivolgono anche i tirocinanti di inclusione sociale. Il segretario regionale della Cgil Angelo Sposato (era presente anche Santo Biondo per la Uil) questa mattina, dopo aver visto anche gli altri rappresentanti delle opposizioni, ha incontrato una rappresentanza del Partito democratico per chiedere all’intero Consiglio di assumere degli impegni precisi nei confronti di questi lavoratori che speravano anche nella presentazione di un emendamento confezionato dalla maggioranza di centrodestra al governo ma ritirato in zona Cesarini.

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In tal senso è stato chiesto di perorare la causa dei Tis attraverso un ordine del giorno unitario da parte del Consiglio, per poi stimolare la deputazione calabrese per lavorare in direzione di una definitiva contrattualizzazione dei lavoratori, «poi bisogna chiedere un impegno anche ai sindaci – ha aggiunto Sposato - che non possono fare finta di niente, ma auspichiamo che il prefetto di Catanzaro riesca con l’Anci a mettere in piedi il tavolo che è stata richiesto nell’ultima manifestazione».