«Ci aspettiamo di essere ricevuti al più presto dall'amministrazione che non ha risposto neppure all'ultimo nostro sollecito del 28 maggio scorso. Per noi l'unico futuro consiste nell'individuazione di una sede definitiva che resta quella promessa dal Comune». Ferma è la posizione della Funzione pubblica della Cgil Reggio Calabria-Locri, espressa dal segretario generale Francesco Callea, che ha ricordato gli impegni assunti dal sindaco Giuseppe Falcomatà in occasione dell'incontro del 17 aprile 2019, quando in vista della chiusura per inagibilità della sede del centro per l'Impiego, fissata allora al 31 ottobre 2019 poi prorogata e adesso blindata al 1 luglio prossimo, aveva individuato come nuovi uffici definitivi quelli della sede secondaria dell'Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.

I solleciti di Cgil e Cisl e il silenzio del Comune

Con un sollecito congiunto, il 31 luglio 2019 Cgil e Cisl avevano richiamato l'attenzione sulla questione; la Cgil lo aveva fatto anche il 17 novembre successivo, sottolineando con forza la precarietà della struttura e il pericolo costante al quale erano esposti i dipendenti. Nessuna risposta ha mai fatto seguito a tali richieste di informazioni e solleciti. Anche l'ultima missiva congiunta del 28 maggio scorso è rimasta senza riscontro.

Il Comune di Reggio, per il tramite dell'ufficio stampa, ha assicurato l'impegno dell'assessore al Patrimonio edilizio Rocco Albanese ma nessuna novità concreta è stata finora annunciata.

Scadenza ormai imminente

Adesso, però, non c’è più tempo per le promesse. Adesso ci vogliono i fatti visto che è ormai imminente la scadenza del termine fissato nei mesi scorsi dalla Regione Calabria, responsabile per la sicurezza sui luoghi di lavoro. Dopo il sopralluogo dello scorso aprile, infatti, è stata indicata la fine del mese di giugno quale termine ultimo per l’operatività dell’attuale sede del centro per l’impiego di Reggio Calabria. Dichiarati, in quella occasione, inagibili il primo e il secondo piano, e lasciato aperto solo il piano terra ma solo fino alla fine di giugno, appunto. La sede del centro per l'Impiego, sita in via Torricelli Pescatori nella zona sud di Reggio Calabria, sarà dunque completamente inagibile dal prossimo 1 luglio.

Nel 2019, a seguito degli interventi di Asp e Vigili del fuoco che avevano interdetto alcune aree degli uffici perché pericolanti, il Comune reggino, deputato a mettere a disposizione una sede per quest’ufficio, sollecitato anche dai Cgil e Cisl, aveva individuato la soluzione nel trasferimento nello stabile che ospita la sede secondaria dell’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Da allora però, complice anche l’emergenza sanitaria, nessuna comunicazione consequenziale e risolutiva è stata data al centro per l'Impiego che dal 1 luglio non avrà più una sede. Dunque, ad oggi, alcun trasferimento è in programma per i 40 dipendenti che dal 2018, sono in organico alla Regione, responsabile pertanto della loro sicurezza, e non più alla Provincia, oggi Città Metropolitana di Reggio Calabria.

Le posizioni di Cisl e Cgil

«Alla missiva congiunta Cisl Cgil nessuna risposta è pervenuta dal Comune reggino, tenuto a garantire la sede per quest'ufficio e che sta disattendendo l'impegno assunto nel 2019. Stiamo investendo le segreterie regionali di Cisl e Cgil affinché il tavolo di discussione sia di livello regionale. Come Cisl ci stiamo muovendo per chiedere al dirigente della Regione Calabria, Salvatore LoPresti, responsabile della Sicurezza sui luoghi di lavoro, una proroga rispetto alla scadenza, in modo da avere il tempo di trovare una soluzione definitiva», ha annunciato il segretario generale FP Cisl di Reggio, Vincenzo Sera.

«Capiamo che la pandemia abbia impegnato anche l'Amministrazione nella risoluzione di tante questioni ma non ci aspettavamo questa inconcludenza rispetto a quanto promesso. Se dovesse essere necessaria una soluzione tampone, purché non accada come sempre avviene in Italia dove le soluzioni temporanee diventano definitive, sarebbe necessario fissare già ora i tempi e conoscere la sede definitiva e le garanzie circa l'adeguatezza e l'accessibilità. Dobbiamo sederci intorno a un tavolo e siglare un accordo chiaro. È tempo di dare delle risposte sia ai lavoratori che agli utenti di questi servizi tra i quali, ricordiamo, vi sono anche persone fragili alle quali devono essere garantiti accesso e praticabilità in sicurezza», ha evidenziato ancora Francesco Callea, segretario generale FP Cgil Reggio Calabria-Locri.

Criticità diffuse in tutti i centri della Calabria

«Una situazione critica in tutta la Calabria quella dei centri per l'Impiego, nonostante trattasi di servizi essenziali, quale il collocamento obbligatorio e ordinario, puntualmente garantiti anche durante la pandemia in regime di smart working e che adesso, in questa delicata fase di ripartenza, si rivelano, specie in questo territorio, ancora più importanti. Dei quindici centri per l'Impiego presenti in Calabria, lo scorsa estate è stata chiusa la sede di Vibo Valentia per mancato adeguamento alle norme di sicurezza, e recentemente quella di Cosenza per insanabili criticità strutturali. Situazioni che rispecchiano le problematiche più ricorrenti e diffuse nel panorama regionale. Nessuna soluzione è stata trovata per evitarlo. Tra le sedi locali dislocate nei territori provinciali, chiusa anche quella di Palmi. A tali chiusure potrebbe aggiungersi anche quella di Reggio dal prossimo 1 luglio», ha spiegato Alessandra Neri, coordinatrice dei Centri Impiego Funzione Pubblica Cgil Calabria e dipendente della struttura reggina.

Il piano della Regione

Problematiche, dunque, diffuse e ataviche che fanno il paio con l'annosa carenza di personale. Per queste ragioni, la Regione ha approvato lo scorso 27 maggio una variazione al bilancio di previsione, per assegnare risorse dallo Stato all’attuazione del Piano straordinario di potenziamento dei centri per l’impiego e delle politiche attive del lavoro.