Una delegazione di lavoratori ricevuta ieri al settore Welfare del Comune reggino. Si profila un nuovo ritardo nell’erogazione dei pagamenti delle mesilità arretrate
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Assistenti educativi ancora senza stipendio. Dopo gli impegni assunti nelle scorse settimane dai settori Welfare e Bilancio del Comune di Reggio Calabria, per il pagamento entro giugno di quattro delle ormai sei mensilità dovute, adesso sembra profilarsi un ulteriore rinvio dell'erogazione.
Ieri una rappresentanza dei 160 assistenti educativi delle scuole d’infanzia, primarie e secondarie di primo grado del comune di Reggio Calabria si sono recati presso il settore Welfare al Cedir per chiedere lumi, visto l’arrivo della fine del mese senza l’ombra di un pagamento.
I soldi per pagare gli stipendi entro giugno, contrariamente a quello che era stato invece annunciato, non sono ancora disponibili. Sembra, pertanto, profilarsi un nuovo slittamento. È stato dato mandato per il pagamento del tfr e dalla prossima settimana, dopo l’approvazione in giunta dei residui dei singoli Settori, dovrebbe essere possibile reimputare le somme e destinarle anche a questi stipendi. L’amministrazione comunale reggina si dice al lavoro per chiudere al più presto. Le risorse pare ci siano anche se i tempi si allungano ancora di qualche settimana.
Una condizione denunciata da mesi, anche in occasione del sit-in promosso dal collettivo la Strada, e rispetto alla quale neppure le cooperative sono riuscite a porre un argine, almeno per ridurre l’accumulo di arretrati. Adesso alle difficoltà dovute alle sei mensilità non versate in favore di lavoratrici e lavoratori, che nelle nostre scuole svolgono una funzione delicata e fondamentale per la popolazione studentesca più fragile e vulnerabile, si aggiungono nuovi ritardi. Un quadro, in cui ad essere violati sono i diritti essenziali, come quello allo stipendio a fronte del lavoro eseguito, e che continua ad aggravarsi anche per via di impegni e tempi che il Comune di Reggio Calabria non riesce a rispettare.
Una situazione sulla quale ragionare seriamente e agire adesso per ristabilire al più presto la legalità e in futuro evitare che questo servizio così importante resti intrappolato in questo meccanismo farraginoso ed evidentemente deleterio.