Slitta alla prossima settimana il Consiglio dei Ministri che dovrebbe varare il decreto sul tanto atteso reddito di cittadinanza, un sostegno economico per chi non lavora di 780 euro ma anche un ponte verso il mondo del lavoro, che secondo le intenzioni del Governo sarà corrisposto solo dopo l'iscrizione al centro per l'impiego competente per l'area di appartenenza.


Ma a quanto pare la Calabria non è ancora pronta e i centri per l'impiego, che nella nostra regione sono 15, non sono nelle condizioni di affrontare una nuova mole di lavoro, come spiega l'assessore regionale al lavoro Angela Robbe: «Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, ancora siamo in attesa di capire come verrà gestito e come vorranno rapportarsi con i centri per l'impiego. Noi possiamo muoverci rispetto a quello che già si faceva in ordine al reddito di inclusione ma per altre cose in questo momento, a parte la bozza di decreto, non abbiamo altro». 

Chiesto un incontro al ministro Di Maio

Un problema che non riguarda solo la Calabria e che nei giorni scorsi è stato affrontato a Roma da tutti gli assessori al lavoro regionali. «Per questo motivo - fa sapere l'assessore Robbe - abbiamo chiesto al ministro del lavoro un incontro urgente per capire, al di là delle voci e delle bozze che circolano, qual è l'orientamento del Ministero per consentirci di organizzare gli uffici».

Carenza di organico

Uffici che nel frattempo continuano a fare i conti con un organico sottodimensionato che probabilmente non potrà reggere all'ondata dei cosiddetti "cercatori di reddito". Solo nella provincia di Catanzaro ad esempio, nei tre uffici del capoluogo, di Soverato e Lamezia Terme, i dipendenti sono in totale 49, dove ciascun operatore si trova a gestire 1700 iscritti. Cifre significative se si considera che a livello nazionale il dato è di 1 operatore ogni 114 disoccupati. «Era già stato individuato un piano nazionale che aveva valutato la necessità di un'implementazione di oltre 1000 persone, da distribuire in tutti i centri per l'impiego d'Italia. Io ho chiesto un'ulteriore implementazione di 200 figure necessarie ai nostri centri per l'impiego per poter funzionare al meglio».

Il lavoro che non c'è

E intanto nei prossimi giorni è previsto un incontro tra l'assessore regionale e i responsabili dei diversi uffici che per molti calabresi, giovani e meno giovani, rappresentano ancora una speranza. «In Calabria non c'è lavoro - dice un 28enne in coda all'ufficio di Catanzaro - vediamo se riusciamo a trovare qualche opportunità. Vivo ancora con i miei, sono fidanzato e vorrei creare una famiglia ma non è possibile. Senza lavoro e senza soldi non posso fare niente. Sto seguendo in tv gli sviluppi sul reddito di cittadinanza, speriamo che venga dato a chi ha veramente bisogno».