VIDEO | La Cgil chiede al Governo una proroga della misura. Gli enti di presa in carico dei fuoriusciti dal bacino sono troppo fragili: servizi sociali dei Comuni e centri per l'impiego «non sono nelle condizioni di garantire il servizio in tempi brevi» (ASCOLTA L'AUDIO)
Tutti gli articoli di Economia e lavoro
«Il problema è capire quante di queste persone, in realtà, saranno incluse nei processi di sostegno sociale, quante nei processi di formazione ma, soprattutto, in che tempi». Va dritta al cuore del problema la Cgil Calabria che, assieme alla articolazione della Funzione Pubblica, esprime oggi tutta la sua preoccupazione per il taglio deciso dal Governo al reddito di cittadinanza.
I numeri del taglio in Calabria
In Calabria sono 14.384 i percettori del sussidio che già a partire da agosto rimarranno senza reddito ma, a causa della fragilità del sistema di presa in carico dei beneficiari, potrebbero anche rimanere esclusi dai progetti di inclusione sociale. La Cgil lo spiega senza tanti giri di parole. In primo luogo, i servizi sociali dei Comuni chiamati a gestire i fuoriusciti dal bacino di percettori di reddito di cittadinanza ma in condizioni di fragilità.
I fragili e i servizi sociali
Si tratta di quei nuclei familiari in cui è presente un minore, un over 60 o un disabile. In tal caso, le procedure prevedono una continuità nella misura - fino a dicembre 2023 - ma a patto che questi vengano presi in carico dai servizi sociali dei Comuni. «Noi siamo molto preoccupati - spiega il segretario generale Fp Cgil Calabria, Alessandra Baldari - perché i servizi sociali sono strutture molto deboli nei Comuni calabresi».
Dati allarmanti | Reddito di cittadinanza sospeso a 14mila famiglie calabresi, la Cgil: «Nuova emergenza sociale, serve una proroga»
Non si erogano i lep
Ciononostante, aggiunge la sindacalista, «ci sia stata la possibilità di ottenere un finanziamento strutturato da parte del ministero del Lavoro per assunzioni e stabilizzazioni finalizzato al raggiungimento dei livelli essenziali di prestazione, ovvero un assistente sociale ogni 5mila abitanti». Tuttavia, secondo quanto confermato, le procedure in Calabria «sono andate molto a rilento e a macchia di leopardo. Sappiamo bene che i servizi sociali, soprattutto nei grandi centri, non sono a regime per erogare quei livelli essenziali delle prestazioni» rincara la dose.
Gli occupabili e i centri per l'impiego
Ma vi è poi il capitolo ben più dolente del bacino degli occupabili, ovvero coloro che sono nelle condizioni di essere reimmessi nel mercato del lavoro e che dovrebbero essere presi in carico dai centri per l'impiego. «Anche queste persone resteranno senza sussidio ad agosto - precisa Baldari - e dovranno stipulare il patto di servizio per essere inclusi in una piattaforma per l'avvio di progetti di formazione che dovrebbe partire dal primo settembre. Ma questa piattaforma non è ancora attiva» rileva la sindacalista che aggiunge «è evidente che tutte queste persone resteranno senza alcun sostegno ad agosto, una circostanza che dal nostro punto di vista è tragica».
Lo stop ufficiale | Conte in Calabria: «Il reddito di cittadinanza cancellato con un sms dell’Inps, si rischia il disastro sociale»
Il sistema fragile
Insomma, considerando le condizioni degli uffici pubblici chiamati a gestire il vasto bacino dei fuoriusciti dai percettori del reddito di cittadinanza, i sindacalisti prevedono tempi non brevi. «I centri per l'impiego, nonostante il progetto di potenziamento e le assunzioni non ancora completate, scontano problemi strutturali. Non sono assolutamente adeguati, soprattutto a Cosenza e a Reggio Calabria, dove si lavora gomito a gomito, in spazi ristretti, con sistemi informatici non ancora a regime e con computer non ancora installati. Anche qui c'è un problema di erogazione del servizio che quasi sicuramente andrà in sofferenze rispetto alla mole di richieste da smaltire e all'urgenza».
Richiesta di proroga
Da qui la richiesta di proroga avanzata da Cgil e Fp Cgil al Governo: «Almeno fino al momento in cui si siano create le condizioni di continuità per non lasciare indietro nessuno. Alle istituzioni locali, alla Regione per i centri per l'impiego, ai Comuni, e all'Inps chiediamo di attivare con urgenza tavoli di confronto per superare le criticità che si presenteranno».