VIDEO | Secondo la Cisl calabrese, sono ancora poche le domande presentate sulla nuova piattaforma che dovrà favorire l'incontro tra domanda e offerta. Scettico il segretario regionale Musolino: «Se non sappiamo quali sono le esigenze delle aziende in termini di manodopera, sulla base di cosa prepariamo gli ex percettori?»
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«Ad oggi i numeri sono davvero irrisori anche perché l'arco temporale è brevissimo. Di conseguenza, non possiamo avere ancora una stima dettagliata. Si pensa però ad una riduzione drastica dell'accessibilità al sistema». È il sindacato Cisl a tirare un primo e provvisorio bilancio sulle misure sostitutive introdotte dal Governo dopo l'abrogazione del reddito di cittadinanza.
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Gli ex percettori del sussidio dovranno ora essere inclusi in percorsi di formazione e di reinserimento nel mondo del lavoro. A partire dal primo settembre è attiva la piattaforma su cui coloro che sono stati inquadrati come occupabili dovranno presentare domanda: «Ci sono oggettive difficoltà tecniche a cominciare dalla registrazione sul sito dell'Inps, successivamente è necessario registrarsi con il proprio spid ma ad oggi l'affluenza non è altissima» conferma Enzo Musolino, segretario regionale Cisl.
In questa fase sono stati anche coinvolti i patronati, dove per ora non si è registrata una grande affluenza di utenti: «Abbiamo la stima di un istituto di studio nazionale il quale ipotizza che il 10% degli espulsi verrà ad utilizzare questo nuovo sistema», aggiunge ancora il sindacalista. Ancora troppo presto per comprendere le cause della bassa adesione ma il sindacato è scettico sulle modalità impiegate dalla riforma.
«Noi crediamo che indietro non debba restare nessuno. Bisogna riprendere quello che era già stato fatto con il reddito di inclusione sociale con cui le persone venivano accompagnate». Resta infatti la grande incognita sulla capacità del mercato del lavoro di assorbire il bacino di ex percettori del reddito e del sistema di incrociare domanda e offerta.
«La formazione deve essere finalizzata, noi dobbiamo favorire l'incontro tra la domanda e l'offerta - specifica il sindacalista - se non capiamo quali sono le esigenze delle aziende in termini di fabbisogno di manodopera o delle mansioni intellettuali come facciamo ad incrociare domanda e offerta? Su quali basi facciamo questi corsi di formazione?»