«L’abrogazione del reddito di cittadinanza rischia di mettere in ginocchio migliaia di famiglie e di lavoratori poveri in tutta Italia». Lo scrive in una nota Raffaele Mammoliti, vice presidente della Commissione bilancio. L’esponente Pd evidenzia: «La situazione si aggraverà ancora nei prossimi mesi con la progressiva perdita del reddito da parte dei percettori avrà conseguenze ancora più gravi in una Regione dal tessuto sociale particolarmente fragile come la Calabria. Non sono dunque più rinviabili misure urgenti e adeguate per far fronte a quella che potrebbe divenire un’autentica emergenza sociale».

Secondo Mammoliti «la difficile situazione di vulnerabilità economico- sociale e occupazionale della Calabria richiede a tutti i livelli di governo la predisposizione di provvedimenti adeguati per fronteggiare la preoccupante ricaduta a seguito dell’abolizione del reddito di cittadinanza. Nella nostra Regione, come riportato dal Bilancio Sociale dell’Inps presentato a dicembre 2022 alla cittadella alla presenza del presidente Occhiuto, si registrano oltre 100 mila percettori».

Per tale ragione «ritengo assai utile un coinvolgimento di tutti gli attori competenti a partire dal terzo settore, i sindaci, le organizzazioni sindacali al fine di predisporre con la necessaria urgenza un Piano di contrasto alla Povertà e un contestuale Piano straordinario del Lavoro. Occorre utilizzare proficuamente tutte le risorse disponibili e garantire la presa a carico delle persone attraverso un approccio multidisciplinare in grado di poter garantire servizi, reddito e lavoro». In tale direzione, Mammoliti ha presentato «un’interrogazione a risposta scritta al presidente della giunta regionale per sapere quali ed urgenti provvedimenti si intendano adottare per far fronte nell’immediato al disagio di quanti si sono visti revocato e/o non si vedranno rinnovare il reddito di Cittadinanza. E inoltre per conoscere quali provvedimenti si intendano adottare, nel medio e lungo periodo, per assicurare politiche efficaci di sostegno al reddito a quanti, pur trovandosi in condizioni di povertà, risulteranno esclusi dai criteri per l’assegnazione dell’assegno di inclusione».