Il personale della Dusty incrocia le braccia nella zona industriale di Maierato. Chiedono il pagamento delle spettanze ed il rispetto dei loro diritti
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Operai a braccia incrociate, stanchi di mendicare spettanze e ascolto dall’azienda e dal Comune di Vibo. La protesta del personale della Dusty è nella zona industriale di Maierato. Da qui – promettono – non si muoveranno finchè non giungeranno le risposte sperate: il pagamento di quanto dovuto, il rispetto dei loro diritti e, poi, condizioni di lavoro più umane. A Vibo Valentia, città che ha cambiato quattro assessori all’ambiente in tre anni (l’ultima, Francesca Romanò, dimessasi appena ieri dopo appena un mese), su rifiuti e differenziata non c’è pace. Chiedono scusa gli operai, non è colpa loro, dicono. Sono altri – a sentire le tute arancio - che delle penose condizioni igienico sanitarie in cui la città in più punti versa dovrebbero assumersi la responsabilità.
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Gli operai della Dusty aspettano, denunciano. Per loro è un cliché che si ripete: prima c’era la Progettambiente, poi la Ased, ora la Dusty. Sempre ritardi, sempre sfruttamento.Intanto i primi seri disagi si registrano a Vibo Valentia in via Pellicanò, all’angolo con via P.E. Murmura ed all’angolo con via Dante Alighieri. Il sito per la raccolta dei rifiuti risulta infatti oggi chiuso senza alcun avviso o informazione utile ai tanti cittadini che, esasperati per la mancanza della raccolta porta a porta ed abituati a conferire i rifiuti nelle ore stabilite, si sono recati nel sito e sono stati costretti a lasciare la spazzatura sul marciapiede davanti l’ingresso sbarrato. E già non mancano ulteriori proteste per i cattivi odori e le condizioni igieniche della zona. Situazione ancor più paradossale se si considera che l’Asp il 24 giugno scorso ha stabilito che il sito di via Murmura e Pellicanò dovrà essere spostato in altra sede più idonea.