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Alcuni partecipanti del Bando indetto lo scorso Aprile, per il conferimento di 70 incarichi a tempo determinato part-time per operatore socio – sanitario per l’Azienda Ospedaliero Universitaria ‘Mater Domini’ e per l’Azienda Ospedaliera ‘Pugliese Ciaccio’, ci hanno segnalato una ‘strana’ discrasia tra le due graduatorie di merito pubblicate.
Nel dettaglio alla pubblicazione della prima graduatoria è seguita la pubblicazione di una seconda ‘riformulata’ (per nulla annunciata nel suddetto bando), in cui sono evidenti le discordanze nella valutazione dei titoli.
Certi che i partecipanti lesi faranno ricorso al Tar contro l'attribuzione irragionevole dei punteggi nella valutazione dei titoli, gli enti preposti dotrebbero spiegare come effettivamente sia stato possibile e quale criterio sia stato utilizzato per ricalcolare e ‘riformulare’ i punteggi che di fatto hanno rimescolato le carte in gioco, incidendo in maniera significativa sui risultati.
Al netto di tutte le giustificazioni di tipo regolamentare, c’è da ritenere, come al solito, la grande confusione che si crea nella gestione dei concorsi pubblici in Calabria. Due graduatorie, due diversi punteggi, centinaia di probabili ricorsi e sullo sfondo il solito scenario di sospetti e di manine legittime o meno che magari intervengono per dare una mano agli amici degli amici, a parenti degli amici e via dicendo. Non sarebbe arrivato il momento, considerata la letteratura che ci viene somministrata a fiume, in ogni sede di convegno, di conferenza o di seminario della buona amministrazione, di evitare che questi episodi, a dir poco spiacevoli e ci fermiamo qui, fosse ora che non si verificassero più?
Ci auguriamo che questo ennesimo pasticcio, molto probabilmente riconducibile all’alta o alla bassa burocrazia, possa essere al più presto chiarito e dipanato; ne guadagnerebbe il prestigio e la trasparenza della buona amministrazione, ne guadagnerebbero le tasche dei concorrenti che cercheranno di far valere le propone ragioni nei tribunali amministrativi e ne guadagnerebbero le casse della regione che in quei tribunali dovranno comunque costituirsi in giudizio.
Dubitiamo che la matassa potrà essere dipanata dalla stessa burocrazia che l’ha provocata, confidiamo invece che ad intervenire siano gli uffici della politica e dei dirigenti che la politica ha nominato fidiciari per affermare un’impostazione corretta sul piano politico ed amministrativo.