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Non si fermano le manifestazioni dei dipendenti delle province. Da ieri mobilitazione comune per tutti i lavoratori, di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio e Vibo Valentia. Lo stato di agitazione, permanente, è stato dichiarato per ottenere chiarezza sul proprio futuro, dopo la riforma Delrio che ha depotenziato le Province. A Catanzaro i dipendenti hanno anche preparato un documento per Mario Oliverio, il neo presidente della Regione, a cui chiedono un impegno concreto per chiarire la loro posizione, il loro futuro.
Un messaggio rassicurante è arrivato dal governo Renzi, attraverso il sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio. "Il personale delle Province non rimarrà per strada - ha dichiarato Delrio - verrà riassorbito tramite il blocco di tutte le assunzioni in tutte le amministrazioni dello Stato e affini". Con il maxiemendamento alla legge di stabilità, assicura, ci sarà "un elemento di chiarezza, e non di incertezza come qualcuno ha erroneamente sottolineato". Il riferimento è alla Cigl calabrese, che aveva espresso la preoccupazione per le modifiche alla legge di stabilità.
"No al maxi emendamento presentato dal governo sulla legge di stabilità - è scritto in una nota della Funzione pubblica Cgil regionale - che, se passerà, renderà di fatto inattuabile la legge Delrio, prevedendo sei miliardi di tagli in tre anni per le Province, la riduzione del 50 per cento dell’organico e nessuna garanzia per il personale precario. Quello che più preoccupa - è che ancora in molti casi non si sono compresi del tutto gli interrogativi che pesano sul futuro dei dipendenti provinciali, soprattutto se passa il maxi emendamento del governo alla legge di stabilità che contraddice, anzi, destruttura e rende di fatto inutile la legge Delrio e prevede pesantissimi tagli sul personale".