VIDEO | In 493 sono destinati alla cassa integrazione a zero ore a partire dal primo gennaio. I lavoratori hanno un arretrato di quattro mensilità. «Pronti a manifestare in Cittadella, Occhiuto non si interessa al problema»
Tutti gli articoli di Economia e lavoro
Matura nella settimana di Natale il dramma di decine di lavoratori di call center. In 493 saranno destinati alla cassa integrazione a zero ore a partire dal primo gennaio. Si tratta di circa la metà dei dipendenti della Abramo Customer Care distribuiti tra le sedi di Crotone, Settingiano e Montalto Uffugo.
Il lavoro che non c’è | La bolla dei call center è scoppiata, Abramo solo l’ultima goccia: crisi occupazionale che rischia di travolgere la Calabria
Proprio nel comune cosentino i lavoratori da stamattina sono in sciopero ed in sit-in per una protesta contro la scelta del taglio dei livelli occupazionali.
La Abramo ha perso una importante commessa della Tim ed ha deciso di conseguenza di tagliare il personale. L'azienda è già in amministrazione controllata dal gennaio 2022 e i lavoratori hanno un arretrato di quattro mensilità. In buona parte si tratta di contratti part time quindi con stipendi medi di circa 750 euro. Per cui in cassa integrazione, all'ottanta per cento, le retribuzioni scenderanno ad un livello che non potrà consentire il sostentamento. Il personale ha proclamato due giornate di sciopero e attende di conoscere il proprio destino.
Il livello della protesta si alzerà: manifestazioni alla Cittadella e al Capodanno Rai
Il sit-in è soltanto il primo step di una protesta che, nelle intenzioni dei lavoratori, è destinata a spostarsi alla Cittadella regionale e sotto il palco del Capodanno Rai che si sta costruendo a Crotone. Proprio a Crotone, dove i lavoratori coinvolti dalla Cig sono 90, tutti i 500 dipendenti della Abramo CC si sono ritrovati nel piazzale dell'azienda che proprio qui ha visto gli albori a fine anni Novanta. In attesa di avere risposte da Prefettura e Regione Calabria, alla quale i sindacati hanno chiesto di convocare incontri sulla vertenza, i dipendenti sono orientati a non attendere oltre e andare alla Regione «visto che né il presidente Occhiuto, né l'assessore al lavoro Calabrese si stanno interessando di un problema che coinvolge centinaia di lavoratori». Sotto accusa sono gli amministratori straordinari della Abramo CC - che si sono fatti sentire ieri chiedendo di non creare danni all'azienda con la protesta inscenata - ma anche la Tim che con ha tolto i servizi all'Abramo. «Tre settimane fa ci hanno fatto fare dei corsi di formazioni per nuove lavorazioni - spiega una dipendente - e oggi ci tolgono d'improvviso le commesse. Grazie a noi Tim ha sviluppato i suoi servizi e li ha migliorati per la gestione del cliente. Questo è il ringraziamento: ci ha dato il “pacco” di Natale». Sotto accusa anche i sindacati che per molti lavoratori non hanno saputo gestire la vertenza, lasciando troppi spazi agli amministratori giudiziari e alla Tim, e non sono riusciti a portare il problema a livello nazionale.