Un gesto disperato quello dei due dipendenti che armati di striscioni e mascherine sono saliti in cima alla centrale termoelettrica. Chiedono certezze sul futuro lavorativo
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«Chiediamo di essere assunti a tempo indeterminato oppure mi butto nel vuoto». A parlare è Davide Agrippino, dipendente della Sait Spa di Napoli che insieme a un collega ha deciso questa mattina di protestare contro l'azienda salendo sulla ciminiera della centrale idroelettrica Enel di Corigliano Rossano.
Da quanto ricostruito sembra infatti che i due dipendenti (lavoratori Enel da diversi anni) dopo esser passati con la società partenopea, che si occupa dello smantellamento di una parte della struttura, sarebbero stati assunti a tempo determinato con la promessa di un contratto a tempo inderminato.
I due lavoratori lamentano di essere stati licenziati senza motivo, dopo aver prestato servizio per 38 mesi con contratti a tempo determinato intervallati da periodi di disoccupazione. L'ultimo contratto sarebbe scaduto però a fine marzo, contratto non più rinnovato complice anche l'emergenza sanitaria in corso.
Una situazione che ha spinto al gesto disperato i due dipendenti che armati di striscioni e mascherine hanno così deciso di richiamare l'attenzione sulla delicata situazione lavorativa che li vede coinvolti.