Il licenziamento del 30 novembre si fa sempre più vicino, le lettere sono già partite portando mille incertezze nelle case dei 54 lavoratori di fatto impegnati da vent’anni alle dipendenze della Cooperativa Seatt cui sono stati appaltati i servizi esternalizzati di gestione del Cup, degli sportelli per il pagamento del ticket e alcune funzioni amministrative svolte in seno agli uffici dell'Azienda ospedaliera di Cosenza. Nessuno dei tavoli istituzionali aperti fino ad oggi per dirimere la vertenza ha prodotto risultati, lasciando in sospeso una domanda: che cosa succederà dall’1 dicembre?

Da domani intanto, per come annunciato dall’Unione sindacale di base, non mancheranno i disagi: dalle ore 8 i servizi del Cup, del call center per le prenotazioni e del resto delle postazioni saranno bloccati nell’ottica di una mobilitazione permanente destinata a rientrare solo nel momento in cui tutte le parti coinvolte -  la dirigente Panizzoli, il commissario Cotticelli, la cooperativa Seatt led il prefetto Galeone – non si siederanno intorno ad un tavolo per addivenire ad una soluzione.  

«Per noi – spiegano dall’Usb di Cosenza - l’unica via da percorrere è l’internalizzazione e la stabilizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici contro il sistema degli appalti a ditte esternalizzate».  

Esiste, infatti, anche il rischio concreto che i dipendenti, con l’interruzione del contratto di lavoro, perdano l’accesso alla clausola di salvaguardia sociale, ovvero il diritto ad essere assorbiti nella eventuale nuova azienda che dovesse subentrare nell’appalto.