Tutti gli articoli di Economia e lavoro
PHOTO
Una invenzione senza precedenti, quella del muscolo di grano, che ha le sue origini a Isca sullo Ionio. Enzo Marascio agli inizi degli anni ’90 prova a produrre artigianalmente la carne vegetale con una ricetta tutta innovativa: il grano della qualità “cappelli” misto ad altri legumi, spezie, rosmarino, alloro, menta, olio extravergine di oliva e sale marino. Il risultato è qualcosa di molto lontano dal comune seitan e viene chiamato “muscolo di grano”, proprio perché lo stesso chicco di cappelli è composto da una cotenna, pelle e fasce appunto “muscolari”. Si producono anche bistecche, roast beef, porchetta, prosciutti, salumi , ‘nduja e molto altro.
Questo prodotto ha l’attrattiva della carne, al palato è molto saporito e riesce ad arricchire le tavole non solo dei vegani ma anche di chi abitualmente non segue una particolare dieta. La nutrizione è garantita dal fatto che l’impasto contiene frumento e legumi, che insieme danno un apporto nutritivo completo.
!banner!
Lo stesso Enzo Marascio afferma « la mia invenzione è una grande scoperta, un balzo in avanti per l’alimentazione naturale, non solo come alternativa alla carne, ma come un prodotto in più, per la cucina italiana, in grado di conquistare tutti per la gradevolezza del gusto, oltre che per la sua salubrità». Il muscolo di grano infatti non si trova in nessuna parte del mondo ma viene presentato nelle migliori fiere e saloni dell’ alimentazione, per dare modo ai consumatori di avvicinarlo.
Marascio farà esposizione il 10 settembre 2017, in occasione dell’assegnazione del Premio Simpatia, di un vero e proprio “quarto di muscolo di grano” con tanto di cotenna pelle e muscoli come si potrebbe vedere in una macelleria, l’incontro sarà anche un’occasione per illustrare il progetto alimentare innovativo, la sua genesi e i suoi obiettivi.